30 gennaio 2010

Influenze energetiche sull'acqua: non siamo solo corpo

Mi è rivenuto in mente un esperimento scientifico molto interessante che avevo visto nel film-documentario "Fisica quantistica: le implicazioni nella vita reale" (interessante, tra l'altro. Se volete ascoltare qualcosa di diverso dalla solita solfa è il film giusto. Quando l'ho visto la prima volta, un annetto fa circa, sono andato quasi in trip :-))
E' l'esperimento di tale Masaru Emoto, uno scienziato giapponese, ed ha dell'incredibile. L'esperimento è questo: ha preso dell'acqua, l'ha messa in un contenitore e l'ha sottoposta a degli "stimoli" vibrazionali (parole orali e scritte, musica), l'ha fatta congelare e ha fotografato i cristalli di ghiaccio formatisi. "Embè?" Il bello arriva adesso...
Ha notato che i cristalli di ghiaccio sono pressochè perfetti quando sottoposti a vibrazioni positive. I pensieri negativi, rabbiosi, cattivi, invece, creano dei cristalli orrendi, senza forma.

Ad esempio, scrivendo su un foglietto la parola "Amore", l'energia positiva che questo concetto scatena in noi viene trasferita all'acqua che poi, una volta congelata, formerà dei cristalli perfetti. Se invece scrivessi sul foglio qualcosa di orribile come chessò "Olocausto", tanto che siamo in periodo di giornata della memoria, l'energia (in questo caso negativa) trasferita all'acqua andrà ad intaccare i cristalli di ghiaccio deformandoli e rovinandoli. Lo stesso discorso vale per le parole espresse a voce e per la musica. Le nostre sensazioni, emozioni e pensieri emanano la loro (nostra) energia positiva o negativa intorno a noi e vanno ad influenzare la realtà che ci circonda. Stupendo...
Ecco qualche esempio di influenza energetica.


"Aria per la 4a corda" di Bach



Heavy metal



Parola scritta "Amore"

(Altre foto le potete trovare qui, tra cui una bella sequenza sugli effetti di una preghiera. Qui invece gli effetti dell'Inno di Mameli)

L'energia soggettiva riesce a fare questo ad un cristallo d'acqua. Ok, perfetto. Ora pensa che tu sei composto per il 70% d'acqua...

19 gennaio 2010

Codex alimentarius

(tratto da ComeDonChisciotte.org)


IL CODEX ALIMENTARIUS: UN INQUIETANTE PROGETTO IN CAMPO ALIMENTARE
di Franco Libero Manco

Il Codex Alimentarius entrerà in vigore il 31 dicembre del 2009 e potrebbe essere il più grande disastro per la salute umana: determinerà gli standard di sicurezza alimentare e le regole in più di 160 paesi del mondo, cioè per il 97% della popolazione mondiale.
La Commessione di Commercio Codex Alimentarius (che nel 1994 dichiarò le tossine come nutrienti) è attualmente finanziata e condotta dall’OMS (che appartiene all’ONU) e dalla FAO.
Un insieme di standard internazionali aventi come scopo la protezione della “salute” dei consumatori, attraverso pratiche nel commercio per: preparati alimentari, semipreparati, crudi, l’igiene degli alimenti, gli additivi, i pesticidi, i fattori di contaminazione, l’etichettatura, i metodi di analisi. Lo scopo recondito è di mettere fuori legge ogni metodo alternativo nel campo della salute, come le terapie naturiste, l’uso di integratori alimentari, di vitamine e di tutto ciò che potrebbe essere un potenziale concorrente per l’industria chimico-farmaceutica.

La lobby della chimica farmaceutica è nata da un’associazione condotta da Rockfeller e dall’IGFarben della Germania nazista. L’IGFarben fin dal 1932 fornì ad Hitler un finanziamento di 400.000 marchi senza il quale il secondo conflitto mondiale non avrebbe potuto avere luogo e nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimica del mondo approfittando della mano d’opera dei campi di concentramento. Nel processo di Noriberga i responsabili della IGFarben furono dichiarati colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini. Però un anno dopo la condanna, nel 1952, tutti i responsabili furono liberati con l’aiuto di Nelsen Rockfeller (che a quei tempi era ministro degli affari esteri in USA) e s’infiltrarono nell’economia tedesca.

Fino dagli anni 70 il consiglio direttivo della società BASF, BAYER e HOECHST era costituito da membri del partito nazista che, a partire dal 1959, finanziavano il giovane Helmut Kohl. In pratica l’organizzazione nazista associata a Rockfeller ha costituito il mercato farmaceutico del pianeta. L'alleanza della IGFarben si è poi tramandata sotto un altro nome: “Associazione per l’industria chimica” che nel 1955 è stata raggruppata nel CODEX ALIMENTARIUS il cui spirito è la soppressione delle innovazioni scientifiche indipendenti degli ultimi 50 anni usando ogni mezzo per mantenere il suo posto sul mercato in riferimento al cancro, all’AIDS, alle malattie cardiovascolari ecc.

Un gran numero di partiti politici europei, di sinistra e di destra, sono stati finanziati da questa industria per assicurarsi una legislazione favorevole all’industria farmaceutica. Per influenzare i legislatori, condizionare gli organismi di controllo, manipolare le ricerche in campo medico ed educativo, solo nel 1961 le industrie farmaceutiche hanno fatto donazioni alle grandi università degli USA: 8 milioni di dollari ad Harvard, 8 milioni di dollari a Yale, 10 milioni di dollari a Jonh Hopkins, 1 milione di dollari a Standford, 1,7 milioni di dollari a Columbia di New York. L’informazione dei medici è interamente finanziata dalle compagnie, che nascondono con attenzione un gran numero di effetti secondari pericolosi e perfino mortali dei farmaci. Vale la pena ricordare che ogni anno solo nel Nord America muoiono 800.000 persone a causa delle medicine allopatiche. Il 13 marzo 2002 gli europarlamentari adottarono leggi a favore dell’industria farmaceutica secondo le disposizioni fissate del Codex Alimentarius, finalizzate ad elaborare una documentazione coercitiva per tutte le terapie naturiste e gli integratori alimentari. Ma nonostante 438 milioni di petizioni inviate al Parlamento Europeo le direttive del Codex sono state adottate.

Il dr. Rath Matthias, uno specialista tedesco per l’uso di trattamenti naturisti, nel 2003 ha consegnato alla Corte Internazionale di Giustizia un atto di accusa per crimini contro l’umanità. Matthias afferma: “Il vero scopo dell’industria farmaceutica mondiale è di guadagnare soldi grazie alle malattie croniche e di non preoccuparsi di prevenire o sradicare queste malattie. L’industria farmaceutica ha un interesse finanziario finalizzato alla diffusione di queste malattie, per assicurarsi il mantenimento o addirittura l’aumento dei prezzi dei medicinali. Per questo motivo i farmaci sono fatti per eliminare i sintomi e non per trattare le vere cause delle malattie… le compagnie farmaceutiche sono responsabili di un genocidio permanente e diffuso, in quanto uccidono in questo modo milioni di persone”.

A partire dal 2005 le direttive applicate mirano a: - eliminare ogni supplemento alimentare naturale che sarà sostituito con 28 prodotti di sintesi disponibili solo in farmacia: tutto ciò che non è nella lista del Codex è considerato illegale;
- le medicine naturiste, come l’agopuntura la medicina energetica, ayurvedica, tibetana ecc. saranno progressivamente vietate;
- l’agricoltura e l’allevamento di animali saranno regolate dall’industria chimico-farmaceutica che vieta per principio l’agricoltura biologica. Questo significa che ogni mucca da latte sarà trattata con l’ormone bovino della crescita (ricombinato geneticamente) prodotto dalla Monsanto. Inoltre. Ogni animale del pianeta usato a fini nutrizionali dovrà essere trattato con antibiotici ed ormoni della crescita. Le regole del Codex permettono che gli alimenti contenti OGM non debbano più essere etichettati come tali. Non solo. Nel 2001 il Codex Alimentaris reintegra 7 delle 12 sostanze chimiche (note per essere causa di cancro) vietate unanimemente da 176 nazioni.
- l’alimentazione umana dovrà essere irradiata con Cobalto i cui livelli saranno maggiori di quelli permessi in precedenza.

12 gennaio 2010

Parolacce e illusione

Parolacce, cazzo, parolacce!
E' un concetto a dir poco bizzarro quando ci si pensa sopra. "Cos'è una parolaccia"... Mmh... Proviamo a inquadrarla da un punto di vista un po' diverso dal solito, in modo da evidenziare la sua essenza che altro non è che illusione.

Quando parliamo emettiamo suoni di vario genere, dai rutti in su. Ma saltando i rutti e i suoni onomatopeici, ci sono dei suoni che emettiamo continuamente, magari anche ora che state leggendo queste righe diggitali: le parole. Una parola è un suono, una vibrazione nell'aria, esattamente come lo è il motore di una macchina, una canzone o l'abbaiare di un cane. Sono suoni. Cosa distingue, però, ciò che noi chiamiamo "parola" da ciò che chiamiamo "suono, rumore"? Il concetto. Sappiamo che, data una certa serie di lettere (leggi "suoni", anche qui), il nostro cervellino, addestrato sin dall'infanzia, ne associa un concetto (se la riconosce come "parola", appunto) oppure la etichetta come "irriconoscibile, vaga, estranea" (rumore). Pensate ad un cinese, ad esempio: avete di fronte un cinese che vi parla in cinese. Quei suoni che escono dalla sua bocca (e solo da lì) per il suo cervello sono parole: riesce ad associare un concetto al suono e articola questi suoni per formare concetti complessi (frasi). Ma per voi, questi suoni, cosa sono? Parole? Riuscite ad associare dei concetti, delle immagini, delle idee, qualsiasi cosa? Riuscite, insomma, a capirli? Se non avete studiato cinese o se non siete anche voi cinesi, direi proprio di no. Quindi, per voi questi suoni cosa sono? Suoni. Punto. Esattamente come suoni sono uno starnuto, lo scorrere dell'acqua, una bombetta che esplode nelle mutande di un tizio su un aereo (mamma mia che risate mi son fatto!).

Ok, quindi:
suono -> rumore non interpretabile
parola -> suono interpretabile

Adesso arriva il clou... Sappiamo che due parole possono riferirsi allo stesso concetto, giusto? I famigerati sinonimi... Perfetto. Allora perchè quando, ad esempio, dico "cazzo" mi fanno storie mentre se dico "pene" passo per medico? "Cazzo" e "pene" sono due suoni: associamo a questi due suoni un concetto, per di più identico: quindi diventano due parole particolari (sinonimi): quindi, se questi due suoni (SUONI) si riferiscono alla stessa cosa nella nostra interpretazione, perchè uno è considerato volgare e l'altro ti fa fare la figura dell'intellettuale? E' come se io dicessi che puoi usare la parola "parete" ma non "muro" perchè è una parolaccia. Stessa cosa. Ha senso?

E un piccolo corollario di questo ragionamento è perchè una parola "volgare" viene percepita (siamo sempre qui: percezione) come sbagliata, sporca... volgare, appunto. "Volgare" deriva da "volgo" che significa "popolo". Quindi, una parola "volgare" è una parola del popolo, dal popolo. E sappiamo, storicamente, che alla fine è sempre il popolo a dettare legge per quanto riguarda la lingua. In teoria, ma anche in pratica, tutte o quasi le parole che usiamo oggi sono volgari, dato che vengono da un linguaggio creato dal volgo nei secoli passati. Dunque: il popolo parla male di/con il popolo? E' volgare (come lo intendiamo noi) con sè stesso? Il popolo è negativo, ignorante? Ammettiamo sia così, e allora i vari nobili, gli intellettuali, gli artisti da dove venivano? Da Marte? Ha senso? Sono sempre persone che discendono dal popolo che toh! è composto da persone! Certo, ad essere fantasiosi possiamo dire che discendono da quella parte colta del popolo, ma io, quando li guardo in faccia, vedo sempre due occhi, un naso, due orecchie, una bocca, ecc. Sempre di persone (e, dunque, di popolo) si tratta... Ma va beh...

E la ripetizione di una parolaccia ci da fastidio, tanto fastidio. Quante volte vi è capitato di dire a qualcuno "Ebbasta! Mamma mia come sei volgare! Cazzo, coglione, porca puttana... Basta!" Giusto, la ripetizione urta. Ma se una persona in un discorso, invece di ripetere "cazzo", ripetesse "pasta"? Non gli direste qualcosa tipo "Basta con 'sta pasta! Continui a ripeterlo, cazzo!" ? Allora non è la parolaccia che ci infastidisce, ma la sua ripetizione a cartuccera. Certo, poi la percezione che ci è stata messa in testa della cosiddetta parolaccia aggrava la situazione, ma provate a ripetere tante volte a mò di intercalare una parola qualsiasi, mentre fate un discorso o mentre parlate con qualcuno... Come quelle persone che alla fine di ogni frase dicono "no?", oppure "capito?". Alla lunga è molto fastidioso. Ma "no" e "capito" non mi sembra siano considerate come parolacce, no?

Perchè un suono viene proibito? O meglio, perchè un suono viene fatto percepire come proibito o sbagliato? Perchè si inietta la paura di una parola? Questa è una bella domanda... Etichettare un suono come sbagliato è un'idea che solo un essere umano con brama di potere poteva partorire dalla sua mente malata. Proibire una parola è un fatto di una gravità bestiale: è una limitazione delle nostre capacità di espressione delle idee, oltre che motivo di vergogna e sdegno (quindi di limitazione personale, dato che, tra l'altro, spesso ci si riferisce in termini dispregiativi agli organi riproduttivi, tanto odiati dalle religioni). E in teoria è applicabile a qualsiasi parola. Chi mi dice che tra vent'anni "terrorista" non diventi una parolaccia? Magari non per noi adulti, ma per le nuove generazioni. Di meccanismi di programmazione psicologica di massa ce ne sono... Due su tutti: televisione e religione = appiattimento dell'individualità, omogeneizzazione delle idee, del pensiero, cancellazione del 99% della realtà tramite l'inserimento di uno schema di percezione. Subito a ruota, medaglia di bronzo per la scuola, dalle elementari all'università.

A cosa serve tutto questo ragionamento su un argomento futile come le parolacce? Beh, spero di avervi fatto ragionare sul fatto che la realtà delle cose è molto più ampia della percezione che noi abbiamo di essa. La realtà vera non ha percezione: è. Avere un certo tipo di percezione riguardo qualsiasi cosa comporta una divisione mentale tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è bello e ciò che è brutto, tra ciò che amiamo e ciò che odiamo, eccetera eccetera (tra l'altro, per chi crede, è esattamente il significato di "Diavolo": colui che divide). Il che è legittimissimo: non sono qui a farvi la morale. Quella la lascio ai preti, a Capezzone e agli altri esseri più o meno viventi non dotati del benchè minimo senso critico. L'importante è che possiate riconoscere che quella che viviamo è una percezione della realtà, una sua piccola parte. E' un modo di vederla, una lente di ingrandimento su un piccolissimo pezzettino della sua infinita superficie. La sfida è riuscire, piano piano, ad espandere la percezione, ad abbattere i muri costruiti nella nostra mente dall'ambiente esterno e dall'interno (di solito i muri che ci costruiamo noi stessi hanno una radice da ciò che ci circonda e ci influenza) per arrivare a vedere cio che è per quello che è: essere. Senza giudizi, senza preconcetti, senza divisioni, senza posizioni.

L'importante è capire che siamo assolutamente liberi di scegliere se farci influenzare da un tipo di percezione (nello specifico, il concetto di parolaccia) oppure non costruire questo muro (che, sempre nella specifica analisi della faccenda, è completamente senza senso). Nell'analisi delle percezioni, è fondamentale fermarsi un attimo, sedersi, fare qualche bel respirone e chiedersi "perchè", partendo da quei concetti che diamo per scontati. Il bello è che è molto più difficile di quanto sembri trovare questi concetti "base", proprio perchè non ci si sofferma più su di essi: "è così. Punto". Beh... no.

Potreste avere la percezione che tutto questo sia una banalità. Boh... Fate come volete. L'unica cosa vera è che qui ci sono scritte delle parole: l'interpretazione e la percezione che voi avete di esse e dei concetti espressi è vostra, così come la mia è mia. E su questo non c'è interpretazione che tenga...