26 aprile 2016

Dev'essere l'aria...

Dev'essere un periodo così, di logorio e stanchezza. Settimana scorsa Davide, l'amministratore principale del sito Come Don Chisciotte, uno dei più famosi paladini internettiani della cosiddetta "controinformazione", ha annunciato l'abbandono del sito dopo oltre 10 anni di attività incessante. Un paio di giorni dopo Massimo Mazzucco di Luogocomune ha ricordato come anche lui stesso, nello scorso ottobre, abbia attraversato un momento di "difficoltà" nel portare avanti il suo ottimo sito e nel continuare il suo lavoro di analisi dei fatti e di informatore in generale, inserendo anche Claudio Messora di Byoblu nella lista. (Tra l'altro sembra che il post di Mazzucco sia riuscito a far cambiare a Davide e ai suoi collaboratori di Come Don Chisciotte, facendoli propendere per la non chiusura)

Nella lista dei "blogger in crisi" mi ci inserisco anch'io. Oh, niente a che spartire con i siti di cui sopra e le persone che li gestiscono perchè, oggettivamente, stanno a un altro livello di coinvolgimento, preparazione e intensità rispetto al sottoscritto. Loro sono da Champions League, io massimo massimo da Serie C... Però, nel mio piccolo, pure io sono in giro da quasi 10 anni con questo blog (l'ho aperto nel dicembre 2006), anche se l'attività più costante e vera è iniziata solo nel 2009. Quindi facciamo 7 anni, dai, che comunque non sono per niente pochi.

Per 7 anni su questo blog ho riportato me stesso. Ho riportato il mio interesse per la politica, l'informazione, l'economia (poca, che mi sta sul cazzo); poi l'ho integrato con quello per la religione, la spiritualità, la filosofia, al punto che questi ambiti sono arrivati a sopraffare, lentamente ma inesorabilmente, gli altri. Ho portato avanti il blog perchè, cazzo, quello che leggevo e scoprivo con l'entusiasmo di un bambino era troppo incredibile, troppo potente per poter rimanere confinato nella mia testolina appena post-adolescenziale e il mezzo del blog, allora piuttosto nuovo, risultò essere il modo migliore per rendere partecipi altri di ciò che speravo potesse cambiare loro come stava cambiando me.

Passano i mesi, passano gli anni e le informazioni continuano a fluire nuove, diverse, più profonde. Ci sono passi avanti, retromarce, svolte, inversioni, salti, corse, cadute, rallentamenti e fermate sempre seguite da ripartenze e dalla voglia di scavare ancora più a fondo. Cambiano i temi, cambiano i modi, cambiano i punti di vista, cambiano le informazioni, ci sono ribaltoni, modifiche, rimescolamenti e shock. C'è allegria, rabbia, riscoperta, tristezza, cazzutaggine, testardaggine, frustrazione, rivalsa. C'è sempre un fuoco dentro che alimenta la fame di scoperta, di consapevolezza, di maturazione. Ed è attraverso questo processo, quello di scovare "novità informative" e riversarle sul blog, che il fuoco può sfogarsi.

Oggi, però, è diverso. Il fuoco continua ad ardere con la stessa intensità ma, negli anni, la consapevolezza ha cambiato abbastanza la persona chiamata Mattia e sempre più la sta portando lontana dal processo del blog, ritenuto evidentemente non più il miglior mezzo per la propria crescita.

Se mi seguite da un po' avrete sicuramente già notato da voi come la frequenza con cui aggiorno il sito si sia clamorosamente dilatata. Vi butto lì qualche numero. Quello che state leggendo è il post numero 401. 116 di questi li ho scritti nel 2009, un numero pazzesco. Nel 2010 e 2011 ho viaggiato sulla sessantina di media, mentre dal 2012 al 2015 sono sceso intorno ai 35-40. Quest'anno, continuando col trend attuale, arriverei a 15 articoli.

Ma questi sono solo freddi numeri, fotografie matematiche di ciò che realmente sta cambiando: il sentire. Sentire di non avere più molto da dire, da aggiungere di nuovo, di differente da quanto già detto (principalmente) in 7 anni. Potrei parlare di nuovo del Papa e di come sia solamente un politico ammantato da una fantomatica investitura divina come re e imperatori di qualche secolo fa (in un paio d'occasioni era perfino quasi riuscito a convincermi di essere davvero uno tosto, uno giusto, 'sto pirla); potrei tornare sul caso Regeni e il caos che si profila in Egitto (che vi avevo detto?); potrei sfracannarvi ancora i testicoli sul significato del Cristo, dell'illuminazione, di Satana; potrei parlare ancora della Siria, dello scontro Occidente-Russia, degli Illuminati, delle inculate politico-economiche, del simbolismo, della degenerazione culturale, del sempre maggiore rifiuto della natura fatto passare sotto l'etichetta di "libertà" e "diritti".

Potrei. Ma non ne ho più voglia. Almeno per il momento. Non trovo più così facilmente delle novità che valgano per me la pena di essere prese in considerazione e sulle quali ragionare per tirare fuori un senso, una discussione, una dissertazione che stimoli in primis l'entusiasmo mio e, di riflesso, il vostro. Mi sembra tutto molto già detto, già sentito, già visto. La geopolitica ormai mi sembra sviscerata e, una volta capita qual è la chiave interpretativa corretta, si può diventare veggenti abbastanza facilmente e senza spendere una barcata di soldi per una palla di cristallo (si capiscono, cioè, i motivi e i fini dietro determinati eventi). La questione spiritualità/sè/Dio? Devo davvero aggiungere altro? Ormai virtualmente ogni articolo che provo a leggere in merito mi butta quasi indietro da tanto sembra scritto con lo stampino, usando sempre le solite metafore e immagini trite ritrite e stratrite e dunque, siccome non avrei più delle novità nè nei modi nè nei contenuti, evito di mettermi lì a riordinare le stesse parole per tediarvi con dei post solo apparentemente inediti.

Insomma, ragazzi: non abbandono il blog definitivamente perchè sono sicuro che ogni tanto ci sarà un aspetto, un evento, una sottigliezza o anche solo un giramento di palle che mi porterà di nuovo qui a scrivere col cuore e dal cuore, come ho sempre fatto e come voglio continuare a fare, sperando di provocare una piccola scarica elettrica nel vostro, di cuore. Ecco, da qualche tempo è questo entusiasmo a risultare latitante e venire qua a scrivere così, solo per tenere una media di articoli annuali, è un'attività che proprio non riesco a portare avanti. Sarebbe solo uno sforzo meccanico, vuoto, spento, totalmente in antitesi con ciò che questo blog è, è stato e deve continuare a essere: vivo, appassionato, sentito, elettrico. E' lo stesso motivo che mi ha portato a declinare alcune offerte per siti di controinformazione un po' più rilevanti: sarebbe diventato un impegno quasi lavorativo, che avrebbe richiesto la dipendenza da un altro amministratore con i relativi obblighi sulla frequenza della scrittura di articoli, sulle tematiche e sui fatti trattati e altri paletti che avrei sentito come soffocanti.

Già in un altro paio di occasioni ho attraversato un periodo simile, al punto che ero quasi arrivato a scrivere qualcosa sulla falsariga di quello che state leggendo, ma avevo sempre lasciato passare qualche giorno, qualche settimana perchè, pensavo, si trattasse solo di un momento passeggero. Ed effettivamente, col senno di poi, ho avuto ragione. Stavolta però è diverso: il periodo è più lungo, la carenza d'entusiasmo più profonda e la consapevolezza mi sta spostando, come mai prima, su nuovi lidi.

Forse non cambierà niente e finirò il 2016 in linea con la previsione attuale di 15 post. Forse non mi sentirete più fino al 2087. Forse scriverò 200 articoli entro sabato prossimo, in preda a un improvviso raptus di diarrea verbale. Non lo so, non lo so davvero. Avevo però bisogno di mettere nero su bianco questa mia situazione attuale, anche per rispetto verso di voi che magari attendete seriamente una mia nuova sparata che puntualmente non arriva (minchia ragazzi, se siete a questo punto, fatevi curare).

Lascio aperto e attivo il sito perchè 1) può sempre tornare utile a qualcuno che dovesse imbattervicisi anche solo "per caso"; 2) 7 anni, 401 articoli, tutto l'impegno che c'ho messo... e poi butto tutto nel water?! (è vero che ho una copia di ogni articolo sul mio computer, però vaffanculo!); 3) è una serie di istantanee, di immagini statiche, di promemoria dei diversi Mattia susseguitisi dal dicembre 2006 ed è sempre bello ripercorrere le diverse tappe di sè per vederne l'evoluzione e capire gli "errori".

Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno letto e leggono i miei deliri, li commentano e mi mandano mail in privato: vi voglio bene. Siete in pochi, eh, perchè comunque il blog è piccolo, non ha un pubblico chissà quanto vasto. Però ci siete e, quando ho iniziato questa "avventura", credevo sarebbe finita in breve tempo nella totale solitudine di una pagina Internet qualunque tra le altre miliardi esistenti. Essere riuscito a raggiungere qualche centinaia di persone in maniera discretamente continuativa, più molti altri "saltuari", è un risultato per me clamoroso e che mi fa tanto tanto, tanto piacere. Quindi, grazie grazie grazie. Continuate a commentare, se vi va, e a mandarmi mail. Magari non vi risponderò subito... ma prima o poi rispondo a tutti.

Niente... Allora... Ci sentiamo. Ogni tanto tornate qui, eh. Scriverò meno, ma sono sempre vivo, cazzo ;)