Ormai è da parecchio che sul blog non parlo quasi più di geopolitica et similia, concentrandomi invece di più sul lato "etereo" della vita (che poi è la vita stessa che viviamo ogni giorno), principalmente per due motivi:
1) è un argomento che mi ispira assai e mi intriga come nessun altro;
2) l'informazione funziona così: avviene qualcosa, nel mondo, e subito dietro si muovono i due fronti dell'informazione e della cosiddetta "controinformazione" e... basta. Uno difende una certa visione, l'altro la critica. E stop. Non succede mai un cazzo. Ci sono in campo due squadre con relativi ultras in curva che si insultano e scornano sterilmente per una partita e basta. Entrambe le correnti (informazione e controinformazione) sono nello stesso stadio e non sembrano interessate a uscirne, volendo piuttosto continuare a giocare la stessa partita ancora e ancora e ancora fino all'infinito.
Quello che metto qui sul blog, invece, dovrebbe servire per dare due sberle a qualcuno degli ultras, schiodarlo dal suo posto in curva e farlo uscire dallo stadio, che onestamente ha anche rotto i coglioni, per tornare finalmente a casa. Se magari nell'uscire si cerca di scrostare anche qualcun altro, ben venga.
Scusate lo sfogo, ma quando ce vò, ce vò. Basta: della Siria non scriverò più niente, tanto s'è capito che è la solita buffonata yankee con contorno di morti a random. Qua si parla di prendere consapevolezza, di uscire dallo stadio. Se poi qualche notizia "altra" mi sconfinfererà, ne parlerò senza problemi, ma la linea principale del blog è un'altra. E si ricomincia già dal prossimo post.
Pace.
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