Oh, sono bastati quattro raid aerei russi e un paio di missili tirati bene e puf! il castello di carte a copertura delle reali malefatte Occidentali, così accuratamente costruito pezzettino per pezzettino in anni e anni di sudato e certosino lavoro, è cascato nel giro di un secondo. Ci voleva Vladimiro, ci voleva…
In sostanza, riassumendo brevemente nelle ultime settimane è andata più o meno così: i russi iniziano a fare un bel casino in Siria. Gli Stati Uniti non ci stanno: l’azione russa è puro espansionismo (!!!) e, per di più, non se la prende con l’ISIS, ma con i ribbelli al reggime del sanguinario-terrorista-dittatore Assad. Ribbelli che, tra l’altro, il senatore McCain, noto complottista-paranoico, definisce senza la minima vergogna “addestrati dalla CIA”. La copertura del cosiddetto “Libero Esercito Siriano” salta con 3 parole nette.
Il “Sedicente Stato Islamico™”, temuto peggio di una cartella di Equitalia, invincibbile e inarrestabbile che neanche il Terzo Reich e i Vendicatori messi insieme… si è in parte sfaldato, con circa 3000 sanguinari-fenomeni-addestratissimi-terroristi-guarda te loggiuro neanche i corpi speciali della SWAT, che se la sono data a gambe più che levate dalla Siria alla più vicina, e per loro molto più sicura, Giordania. D’altronde c’è da capirli, poveretti: i raid russi non erano nel contratto.
E non lo dico io. Lo dice un altro famoso complottista-dietrologo-paranoico-fancazzista, Zbigniew Brzezinski (che se non lo conoscete mamma mia dove siete stati fino adesso), invita Vladimiro a smetterla di bombardare, cito, “i beni degli Stati Uniti in Siria”. Ogni riferimento ai ribbelli, al “Libbero Esercito Siriano” e al “Sedicente Stato Islamico™” è puramente casuale.
Per restare in tema Brzezinski, il Council on Foreign Relations (che se non conoscete neanche questo mi sta già salendo la jihad) riporta un’informazione significativa su come l’Occidente stia effettivamente andando contro l’Allahu akbar nero molto più a parole che con i fatti. In media, infatti, le bombe giornaliere sganciate in Siria da aerei degli Americans&co. sono 43. Tanto per dire, in Iraq nel 2003 erano 1039. Al giorno, eh.
E di nuovo gli americani, acerrimi nemici del “Sedicente Stato Islamico”, accusano i russi di aver lanciato missili scadenti, alcuni dei quali caduti in Iran così, senza motivo. Smentiti clamorosamente dai fatti: i missili russi sono estremamente precisi e sono andati tutti a segno, altro che scadenti. Di solito si dice: il nemico del mio nemico è mio amico. L’Occidente ha come nemico dichiarato l’ISIS, il quale ha come nemico la Russia che, in teoria, è nemico minore, molto minore dell’Occidente: ergo Obama dovrebbe non dico elogiare, ma quantomeno non infamare Putin (suo nemico minore, molto minore) per andare insieme contro il nemico comune (l’ISIS). Ma evidentemente o la logica è in ferie o c’è qualche falla nel ragionamento, perchè stando a ciò che sta accadendo, il detto diventerebbe: il nemico (Russia) del mio nemico (ISIS) è mio nemico. Non è che forse sarebbe più giusto “il nemico (Russia) del mio amico (ISIS) è mio nemico”?
Facciamo un salto in Europa. Le indagini su Amedy Coulibaly, il cretino che nel gennaio scorso entrò nel supermercato kosher a Parigi subito dopo l’attacco dei fratelli Clouseau al giornale satirico Charlie Hebdo, si sono incredibilmente piantate. Il motivo? Bernard Cazeneuve, ministro degli Interni francese, ha posto il segreto di Stato sulla vicenda. Si stava indagando, in particolare, su chi avesse fornito l’armamentario utilizzato dal Couli per fare fuori 5 persone. Che, se ci pensate, segue un filo illogico (l’ennesimo), lo stesso già visto dopo gli eventi dell’11 settembre. Lì gli Stati Uniti, ovvero le vittime degli attacchi, hanno fornito una versione ufficiale che come minimo fa acqua da tutte le parti; qui la Francia, ovvero la vittima degli attacchi, blocca le indagini che dovevano portare a identificare meglio gli aggressori/colpevoli. Ora ditemi voi se ha senso che la vittima di una violenta aggressione si metta a mentire sull’accaduto o addirittura metta un freno alla ricerca dell’aggressore. Qualche dubbietto, sulla vicenda parigina, li avevo espressi anch’io a suo tempo.
Ah, e gli americani (sempre loro) hanno piallato per mezz’ora un ospedale di Medici Senza Frontiere in Afghanistan, in Turchia c’è stato un dubbio attentato e tra Israele e Palestina è ripartita l’escalation dell’antipatia. Questi ultimi due scenari, a mio avviso, più per deviare l’attenzione dalla calata di braghe degli yankee di fronte al mondo intero che il resto.
A margine aggiungo una curiosità non nuova ma che ho visto ri-pubblicata in questi giorni. E’ un altro motivo per la, diciamo, gentilezza statunitense nei bombardamenti. La CNN realizza un servizio sulle straordinarie tattiche di battaglia dei “guerriglieri dell’ISIS™” e ci mostra dei filmati sui loro campi d’addestramento, sulle cui tende compare in bella mostra un acronimo di poco conto, una sciocchezzuola da niente: US, United States. Cioè, dai: forniscono uomini, equipaggiamento e pure le tende per il campeggio dell’oratorio e poi vanno lì a distruggere tutto? Sarebbe maleducazione, suvvia.
2 + 2, signore e signori.
P.S.: tutto questo viene costantemente ignorato o fatto passare in centesimo piano da coloro i quali, in linea teorica, dovrebbero essere gli incaricati principali della sua diffusione: i media. Invece c’è stato un generale moto di esaltazione alla notizia, poi smentita, che il Califfo (no, non Califano: Al-Baghdadi) sarebbe rimasto morto o quantomeno ferito in un raid aereo iracheno. Ditemi voi quanta distanza c’è tra la realtà dei fatti e la versione di giornali e telegiornali.
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