23 marzo 2010

Perchè la religione è una balla

Sono molto contento di essere arrivato a questo punto. E' qualche giorno che sto cercando di mettere scritto quello che avevo piacevolmente in testa e spero di non averne fatto confusione. E' una riflessione che fino a non molto tempo fa non mi sarei nemmeno sognato di pensare, eppure ora mi sembra ovvia.

Ho riflettuto sul perchè esistano varie versioni di Dio, con diversi precetti; perchè si ritiene che la Bibbia sia la parola di Dio (e analogamente per i testi sacri delle altre religioni, come il Corano per l'Islam, ad esempio). E sono giunto alla conclusione che è essenzialmente impossibile che anche solo una singola virgola di questi scritti sia la parola divina. Non c'è proprio la minima possibilità.

Innanzitutto, partiamo col capire cosa sia Dio: è il bianco e il nero, giusto e sbagliato, bello e brutto, ecc. E' il Tutto, l'Uno, la Coscienza, la Realtà, la Verità e chi più ne ha più ne metta. E' in ogni luogo in ogni tempo, in ogni oggetto e in ogni essere, in ogni atomo in ogni dimensione. Insomma, è tutto quello che è, che è stato e che sempre sarà. Perfetto.

Dimentichiamoci per un attimo della storiella della Creazione, di Mosè e soci e delle altre cialtronate millenarie di cattivo gusto postulate nella Bibbia* dal nostro misericordioso (!!!) Signore. Dimentichiamocene un attimo, è un surplus che non serve, al momento. Ragioniamo sul succo dell'essere di Dio, non sulle interpretazioni umane. In pratica, Dio è l'essenza di tutto, la Verità ultima. Non è solo questo, ovviamente: puoi vedere Dio dovunque, in ogni momento. Anche se stai ad occhi chiusi, orecchie e bocca tappati, è lì: sei tu, è l'aria che sta intorno e dentro di te, il luogo in cui ti trovi, l'energia che emani e che ricevi. E' il Tutto! Purtroppo siamo stati condizionati a vederlo come un essere ben distinto e staccato da noi, etereo, definito. Ma non è così: è tutto ciò che è, altrimenti come farebbe tutto questo ad esistere? E' l'essenza stessa dell'esistenza. Se il Tutto fosse un qualcosa di esterno a noi e a questo mondo, come faremmo noi ad esistere? Come potrebbe esserci il mondo, l'universo eccetera?
Diciamo che è un concetto "a strati": quello più esterno è tutto ciò che vediamo, sentiamo e tocchiamo e il modo con cui lo facciamo; il nucleo è la Verità assoluta, ovvero... tutto ciò che è, appunto. Il resto, quello che va da vicino il nucleo verso l'esterno, possiamo definirlo come "illusione", di cui il nostro livello ne è l'esponente massimo o quasi.

Il fatto è che "tutto ciò che è"... è. Quando, tanto per fare un esempio, sentiamo di un tizio che stupra dei bambini, pensiamo "Ma guarda sto figlio di puttana!" e diamo un giudizio morale negativo. Diciamo: "Questo è sbagliato", oppure quando aiutiamo qualcuno in difficoltà lo facciamo perchè "questo è giusto". Ma ciò non è la realtà. La realtà è che un tizio stupra dei bambini e che noi abbiamo aiutato una persona in difficoltà. Punto. (qui siamo in uno "strato" piuttosto esterno di Dio, dell'Esistenza. Siamo tra il nucleo e il nostro "livello")
Tutto quello che noi creiamo sopra questi avvenimenti è frutto del nostro pensiero, in un certo senso della nostra immaginazione; è il (più o meno) nostro punto di vista. Ma questo punto di vista, sempre pensando al Tutto come un concetto a strati, è uno strato più esterno rispetto ai fatti veri e propri, è un'aggiunta, un allontanamento dalla Realtà con la R maiuscola, che poi è sempre l'essenza di Dio, il nucleo, il Sole. Ecco, diciamo simbolicamente che se la realtà che noi percepiamo e nella quale noi viviamo fosse Urano, il nostro punto di vista sarebbe Nettuno, cioè sarebbe un po' più lontano dal Sole, ovvero da Dio.
Il che va benissimo, sia chiaro; avere un punto di vista non solo è normalissimo ed inevitabile (dato che cresciamo, viviamo ed interagiamo con un ambiente "vivo") ma anche assolutamente legittimo, giusto ed essenziale. E' un bene che esistano tanti punti di vista tra i quali scegliere per formarsene uno proprio. L'unico particolare da tenere in mente è che la Realtà non ha punti di vista: è e basta.

Ok, ora entriamo nel succo vero e proprio del discorso, ovvero; non c'è la benchè minima possibilità che la Bibbia sia anche lontanamente la parola di Dio. Come abbiamo detto, la Realtà (l'essenza di Dio) non ha punti di vista, cioè non ha interpretazioni. E come potrebbe averne? Di fronte alla Verità assoluta, all'Essenza di tutto ciò che è, al nucleo assoluto, come si possono avere delle interpretazioni? E' e stop, non c'è altro. Facendo una semplificazione mostruosa (e neanche troppo corretta), giusto per farvi capire meglio dove sto andando a parare, lo sfondo sotto queste parole è bianco, giusto? E' la verità, è così, non si può dire "No, è grigio". O meglio, si può dire in quanto esseri dotati bocca, ma sarebbe un'interpretazione della realtà completamente sbagliata. Non è più la realtà; è un'illusione. Come fai a dire che è grigio?! E' bianco. Punto. Non puoi interpretare; è così, è la verità.
Esattamente la stessa cosa vale con Dio; non ha interpretazioni. La Verità (con la V maiuscola) non può essere interpretata; è. La morale religiosa, il giusto e sbagliato, il santo e il peccatore eccetera sono giudizi astratti e soggettivi; sono interpretazioni, appunto. Non sono La Realtà, non sono Dio nel senso più puro.
Ed ecco che tutto l'apparato biblico crolla come un edificio costruito dalla Impregilo. E il motivo è semplice: le parole.

Se io prendo una parola, diciamo "luce", il concetto che esprime è chiaro, è uno solo. Ma se questa parola la metto nella frase "Ho visto la luce"? Cosa significa? Che ho avuto un'illuminazione, o che ho più semplicemente visto la luce di, chessò, un lampione in strada? Si può intendere in almeno 2 modi, ovvero si può INTERPRETARE in almeno 2 modi. Ma la Realtà, l'Essenza, Dio, chiamatelo come cazzo volete, non si può interpretare, perchè... è (e ari-daje). E' esattamente la stessa cosa quando qualcuno se ne esce dicendo di aver parlato con Dio. Non puoi parlare con Dio per almeno 3 motivi; primo perchè non è un essere esterno e staccato da te. Se lo fosse, essendo lui l'Esistenza, tutto il resto non ci sarebbe, quindi nemmeno tu. Secondo, perchè le parole (ovvero dei suoni interpretabili e capibili, come avevo scritto non troppo tempo fa) sono un'invenzione umana che varia di luogo in luogo, di tempo in tempo, è una variabile molto volatile. Siamo sempre su Nettuno, per tornare all'immagine di prima. Terzo, perchè una volta di fronte alla Verità assoluta, non hai bisogno di parlare, di fare domande, come invece sostiene chi afferma di aver parlato con Dio. Cosa potresti chiedere, visto che sai ormai come è il Tutto? Sei dentro, intorno e fuori da te. Cosa ti chiedi? E' come se mi domandassi, sapendo già la risposta, "Come è finita Fiorentina - Bayern Monaco?".

Questi presunti interlocutori divini non hanno mai parlato con Dio: hanno parlato con la loro rappresentazione mentale di Dio, plasmata da precetti e immagini religiose. Un po' come quando vedi un film horror e la notte ti fai un bell'incubo nel quale la ragazza che scappa strillando con tanto di popò nelle mutandine sei tu. Si chiama "condizionamento mentale". Se poi vogliamo scambiare questo termine con "religione", facciamolo pure. La realtà delle cose è che non importa come chiami un concetto: esso è. Fatto sta che con Dio non ci parli. Se tu dici di aver parlato con Dio, ti stai ingannando da solo; senza dubbio avrai parlato con qualcosa/qualcuno, ma non hai fatto nulla di più particolare che parlare con i tuoi amici, con i tuoi genitori, con te stesso! Non hai parlato con il nucleo divino; ti sei fermato prima, hai sì parlato con Dio, ma non con l'essenza di esso, con la verità, con ciò che è.

Divino... Tutto è divino! Per il semplice fatto di esistere, di essere! Il problema non è cosa sia divino e cosa no, chi sia degno e chi no. Il problema non è il "chi/cosa" ma il "quanto". E' esattamente quello che intendo con il concetto di Dio/Verità/Esistenza a strati: c'è chi riesce ad essere più in contatto con il fulcro del divino, chi riesce ad essere più vicino al concetto puro di Dio; e c'è chi rimane più lontano. Ma sempre nel divino siamo, solo in gradi diversi. Tutto qua.

Questo era ciò che volevo dirvi, ciò su cui volevo farvi ragionare. La differenza fra questo e ciò che vi proporrebbe un prete (oltre a non vedere Dio come esterno a noi e, quindi, a non vedere noi come peccatori)  sta nel non ripudiare e reprimere nessun atteggiamento perchè "moralmente sbagliato": potete fate come volete, avete tutte le possibilità aperte e non dovete temere il giudizio di nessun extraterrestre extradimensionale. "Don't suffer, don't feel guilty. Do what you want to do. God loves you no matter what you do", direbbe quel grande di Bill Hicks, che cito tante volte perchè è stato davvero un grande uomo.
Cavoli però, a pensarci bene, anche questo è un punto di vista...

Spero vi sia piaciuto :-)



* a proposito della Bibbia; è di un maschilismo, di un'ingiustizia, piena di favoritismi divini, di clientelismi da far vomitare. Ma, mi chiedo, i cosiddetti "credenti" si sono mai messi lì a leggerne anche solo 2 righe?! Non dico tutta perchè è un bel mattone, e anche piuttosto noiosetto (le mie intenzioni iniziali erano buone, ma non sono riuscito neanche lontanamente ad arrivare alla fine, un po' per la noia, un po' per il ribrezzo che mi provoca il sapere che questo è il testo su cui si basa un intero sistema di credenze, un po' perchè avevo letto abbastanza da capire l'aria che tira), ma, dicevo, anche dopo solo poche righe della Genesi si intuisce che qualcosa non quadra...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il genoma umano e di altri animali ci ha fatto capire che noi siamo fatti di proteine e non di fango varia solo il software del DNA di ogni uomo o animale e piante.Nell'uomo e in tutti gli altri animali vi sono circa 100 miliardi di virus o microrganismi che servono a farci digerire i cibi.Senza questi microrganismi non potrebbero esistere animali e piante.Perciò siamo opera di qualcuno o di un organismo galattico molto evoluto.

Anonimo ha detto...

Non è detto che una religione sia una balla solo perchè metti in discussione la possibilità di un contatto tra l'uomo e Dio. Non sarà che parli così per via di un coltivato amor proprio?
... Quando un uomo nasce incomincia a morire ogni giorno un po' e arriva un giorno in cui non è più padrone neanche degli atomi del suo corpo. La vita è un concetto temporaneo, un po' come un ponte: la puoi percorrere lentamente o velocemente, da solo o con altri, ma in ogni caso non è il posto adatto per costruirci sopra una casa...

Mattia ha detto...

Intanto ciao e grazie per il commento ;-)
Non metto affatto in discussione la possibilità di un contatto tra uomo e Dio, anzi: questo contatto è costante e perpetuo. Il problema è che noi non siamo consapevoli di ciò e tendiamo a vedere Dio, ovvero "tutto quello che è", come un qualcosa di staccato da noi, mentre nella realtà non è così: essendo "tutto quello che è" ed essendo noi parte di "ciò che è", anche noi siamo parte del Tutto, cioè di Dio (chiamalo come vuoi, non importa... Il concetto è quello).

Quindi, essendo parte dell'Infinito, come puoi porre domande? Sai già tutte le risposte, che senso ha fare domande? Solo se vedi te stesso come staccato dal divino puoi pensare un concetto simile e puoi addirittura renderlo reale tramite la tua mente, illudendoti di aver parlato con Dio, ma questo altro non è che un'illusione appunto, l'ennesima.
Il difficile è cancellare l'insegnamento col quale altre persone (che non hanno mai verificato con la propria esperienza tali parole) ci hanno plagiati dall'alto di non si sa quale diritto e buttarlo nel cestino perchè è chiaramente contraddittorio e assurdo.

Spero di essere stato chiaro. Grazie ancora per il commento!

Anonimo ha detto...

Premessa: se ti scrivo è perchè ho trovato interessanti alcuni tuoi spunti, quindi complimenti.
Detto questo, però, trovo altri tuoi commenti piuttosto limitati (il che, per un blogger come te che vuole "ampliare le vedute", è un pò contraddittorio).
La Bibbia (sia per chi crede che per chi non crede) racconta storie - soprattutto nei primi libri - inventate.
In ogni caso, riflette gli usi e costumi del tempo, per cui per leggerla occorre obbligatoriamente attualizzarla.
E' maschilista semplicemente perchè è stata comunque scritta da uomini, in un tempo dove la stessa società era maschilista, e la tratta delle donne era cosa normale esattamente come ora è normale portare in giro un cane.
La Bibbia non va letta come si legge un libro di Ken Follet, ma va inevitabilmente interpretata.
Il Dio raccontato nella prima parte della Bibbia era un Dio punitore ed un Dio molto fisico, e lo era perchè al tempo la popolazione non avrebbe compreso un modo più "fine" di pensare al divino.
Detto questo, credo invece che il punto di vista, l'interpretazione, sia assolutamente parte del tutto, quindi anche per questo divino.
Se noi uomini possiamo definirci superiori agli altri esseri viventi, è perchè abbiamo il potere di nominare le cose, dove nominare non è solamente dare un nome, ma dare anche un significato a quel nome, che è inevitabilmente solo nostro.
Un'interpretazione, insomma.
Un sasso non è solo un sasso, ma è quello che quel sasso rappresenta per noi.
E, sia per le persone che per gli oggetti, non possiamo dire di conoscerli almeno fino a quando non ne conosciamo il nome, e ciò che questo significa per noi.
E questo, credo, è quanto di più vicino a Dio ci possa essere.
Nella Genesi Adamo nomina le cose, affinchè quelle cose diventino "sue". In un passo importante del vangelo, Gesù dice: "e voi chi dite che io sia?". Ovvero: non voglio sapere quello che gli altri dicono di me, ma quello che io rappresento per te. Chi sono io per te?
Per esseri limitati quali siamo noi uomini, il punto di vista è l'unico nostro modo per comprendere e capire, ma al tempo stesso è la nostra forza, perchè tramite un punto di vista possiamo fare nostra un'idea, altrimenti imprendibile.

scusa l'intrusione

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Delfi e vivo a Sydney-Australia. Ho un'amica molto intelligente e anche molto umana. Tutta la sua famiglia, cioe' lei, marito e figli, tutti molto devoti, sempre in Chiesa. La cosa non mi disturbava perche' lei ha sempre saputo che sono atea e non fa niente per farmelo pesare. Un mese fa mi ha telefonato molto disturbata e mi ha detto questo:" Ho sognato mio padre (morto 18 anni fa) e lei era andata al cimitero per portargli fiori. Lui era fuori dalla tomba e lei sorpresa gli dice:"Ma papa' sei qui? non sei vicino a Dio in Paradiso?. Lui rispose: Paradiso che cazzo e' il Paradiso/ Qui finalmente si dorme per tutta l'eternita' finche ci sciogliamo e diventiamo ossa. Non ho visto ne' Dio, ne' Santi, ne' Angeli. Ho dovuto morire per credere che sono tutte fesserie'. Ebbene, questa famiglia super cattolica, ora e' ATEA !