26 novembre 2010

Breve pensiero per i pro-vita e gli animalisti

Vorrei mandare un breve messaggio a tutti i pro-vita e agli animalisti convinti, o estremisti che dir si voglia: se siete davvero convinti delle vostre idee (“vostre”), se credete davvero in quello che professate, se siete un tutt’uno col vostro pensiero, perchè non andate in Africa, nella savana, andate da un leone e gli dite “Tu non puoi uccidere quella zebra! Anche lei ha diritto di vivere! Tieni, mangia queste mele invece della carne di qualche povera bestia indifesa, sbruffone che non sei altro! Non si mangiano altri animali, non si toglie loro la vita. La loro vita ha la stessa dignità della tua, assassino! Dovrebbero metterti in uno zoo di massima sicurezza, maniaco! Dovresti solo vergognarti per tutte le zebre, gli gnu e le gazzelle alle quali hai rudemente e senza alcun diritto tolto la cosa più preziosa che avevano: la vita. Sono animali anche loro!”

Perchè non lo fate?

Pace.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao mattia ho visto il canale su youtube grazie per le traduzioni! Sono anche io amante dello standup. Sono d'accordo con quello che dici dei pro-life e animalisti, il fatto è che pensano di avere il potere per controllare la natura...non ce l'hanno! Quello che si dovrebbe fare realmente visto che siamo dotati di un intelletto è avere rispetto di queste creature e lasciargli più spazio possibile. Oramai il sistema è andato a puttane, hanno troppo poco spazio. Le città prima erano boschi o cmq posti "naturali"... Per non parlare degli oceani che in 100 anni sono cambiati radicalmente per interessi futili quali il sushi o petrolio. Chissà magari prima o poi inizieranno a fare dei soppalchi per tutto il mondo ahahah... Come dice carlin "Leave this creatures ALONE!!" Saluti

Mattia ha detto...

ciao! grazie a te per il commento!
e sempre come dice Carlin "The planet is fine. It's the PEOPLE that are fucked!"

K1spirit ha detto...

Hai perfettamente ragione, ma sai come si dice, sono tutti generosi con i soldi degli altri, per non usare espressioni più volgari, complimenti per il blog.

Ermanno

Anonimo ha detto...

Scusami, io sono una animalista (o, meglio, una anti-specista)....non andrei mai a dire una cosa del genere ad un animale nella savana....semplicemente perchè sta facendo una cosa per lui naturale, mangiando una zebra o una gazzella....siamo noi che non facciamo nulla di naturale mangiando degli animali!
Ti saluto.....ah, su tutto il resto siamo più che d'accordo.
Grazie, Mattia.

SARA

Mattia ha detto...

Ciao Sara! grazie per il commento :-)
è vero: per i leoni è naturale, ma anche per l'uomo, che è onnivoro, non è assurdo.

l'uomo primitivo, che seguiva di più gli istinti naturali rispetto a noi, non si poneva minimamente il problema.
certo, probabilmente era fin troppo "grezzo", però era proprio un animale e da buon animale cacciava esemplari di altre specie animali.

il problema è sorto col tempo, nel senso che c'è stato uno sbilanciamento a sfavore di tutte le specie animali che non rispondono al nome di "Homo Sapiens Sapiens" e questo disequilibrio è peggiorato ulteriormente negli ultimi 100-150 anni con l'industrializzazione e relative conseguenze.

torturare, sfruttare ecc. quello sì che è molto sbagliato e fa veramente schifo.

grazie ancora per il commento! fa sempre piacere sentire un punto di vista diverso e confrontarsi!


P.S: grazie anche a Ermanno!

Kuds ha detto...

Personalmente non mi ritengo animalista, anti-specista, pro-vita, etc.
E allo stesso tempo spesso adotto atteggiamenti simili alle suddette categorie.
Tralasciando un eventuale aspetto morale della faccenda (che non mi interessa), il punto più convincente secondo me è che l'uomo è una specie evoluta onnivora.
Questo può essere inteso in due maniere: è fatta per mangiare carne e vegetali, oppure può mangiare carne e vegetali.
Nel primo caso c'è (per me) una rassegnazione naturale, nel secondo caso c'è una scelta.

Putiamo il caso si opti per la scelta, e diamo per scontato che, avendo facoltà di intelligere (per dirla antiquamente), proveremo a ragionare prima di decidere: bisogna guardare a quale è la scelta migliore.
Ripeto che per me non c'è niente di errato nel mangiare carne, non recrimino quando qualcuno lo fa, e di certo non vado a seccare i leoni nella savana che - soprattutto quando infastiditi sulla loro dieta - non si fanno scrupoli ad ampliarla divorando il proprio interlocutore.
Però semplicemente ritengo che non mangiare carne comporti benefici: 1) si evita di uccidere altri essere viventi (ed anche se non lo ritengo un dramma, non farlo lo ritengo migliore); 2) si riescono a sfamare più persone (diversi studi dimostrano che se la produzione alimentare fosse prevalentemente incentrata sulla produzione di verdure piuttosto che carni, si creerebbe più cibo (basta pensare che per sfamare "le carni" bisogna comunque produrre vegetali in grandi quantità, ed è inoltre evidente che una stessa area adibita al pascolo produce meno che un'area adibita alle colture)); 3) dando per scontato che facciamo riferimento ad una dieta varia ed equilibrata (in realtà dissimile dalla mia), ci sono studi medici che dimostrano il notevole ridursi di molte malattie vascolari ed un generale allungarsi della vita in proporzione al consumo di verdure; 4) un'economia alimentare (chiamiamola) vegetariana, è anche più eco-sostenibile (meno deforestazione, (che ci si creda o meno) meno necessità di produrre vegetali geneticamente modificati, quindi colture più organiche, e via dicendo).

Ci sono anche altri motivi (sistema produttivo della carne corrotto, qualcuno ipotizza persino un imbonimento della specie, etc.), ma non mi dilungo. E volendo ci sono anche molte obiezioni (la dieta non è sostenibile, la produzione dovrebbe essere accompagnata da una rivoluzione ecologica anche nei mezzi produttivi, decrescita della bio-diversità, abbandono di interi mercati altamente produttivi, e via dicendo).

Però ecco, spesso non si tratta di andare a fare la ramanzina al leone. Spesso si tratta di affiancare motivazioni logiche (e forse un poco idealiste) che piacciono.
Alle volte invece si tratta di morale: è innegabile che di fronte all'empatia di uno che soffre a vedere un animale morire, si capisce con chiarezza la scelta dello stesso di non causare quel tipo di morte, e la credenza che coloro che la causano compiono qualcosa di (moralmente) sbagliato.

Io (infame, lo so, lo so), non ho paturnie di quel tipo.
Però ecco... non dissento.