04 giugno 2011

Resistenza al potere

Riporto un commento dal sito Luogocomune.net di un utente di nome “socratiko”. L’articolo nel quale è stato lasciato il commento parla di Bitcoin, una nuova moneta totalmente decentralizzata che è possibile usare via Internet senza bisogno di banche ed altri intermediari. Ma il commento non attiene principalmente a questo: è una riflessione più ampia sul ruolo della resistenza al potere.

Complimenti a socratiko, nickname di Damiano!

 

(commento tratto da Luogocomune.net)

Cari amici, caro Massimo,
è molto che non commento. Ma la questione di Bitcoins tira costantemente in ballo un'altra problematica. Quella della possibilità di opporsi al sistema.
Noto, soprattutto nell'ultimo paio d'anni, come quasi ogni elemento di resistenza e di contropotere venga spesso attaccato come elemento di Black Propaganda e, con simili argomenti, rifiutato.


Non starò a sottolineare che l'assenza di qualunque fiducia produce un atteggiamento perfettamente simmetrico e depotenziante come la fiducia totale. Questo lo capisce qualunque persona di buon senso, che abbia interesse ad uscire dalla teatralità del buoni-contro-cattivi.


Vi propongo invece alcuni risultati del lavoro di Michel Foucault sul potere, sull'instaurazione delle discipline come metodo di controllo dissimmetrico, non centripeto, da parte del potere statale.


Non posso entrare nell'argomentazione storico-filosofica, che è complessa e inevitabilmente assai dotta purtroppo, ma solo nel merito di alcuni punti che rimangono estremamente utili anche nella nostra quotidianità.


Innanzi tutto: il potere produce resistenza. Foucault chiama queste resistenze “controcondotte” (cfr. “Sicurezza, territorio, popolazione”, o “Sorvegliare e Punire”). Cosa si intende con resistenza? Niente di politico, vi assicuro, almeno non inizialmente.
Resistenza è “attrito”. Il consolidamento del potere del Papato ha prodotto l'attrito della Riforma Luterana, lo stabilizzarsi della Riforma ha prodotto il calvinismo. L'arricchimento generale della Chiesa ha prodotto gli ordini mendicanti e l'ascetismo. La rivoluzione industriale ha prodotto il Luddismo, il naturismo, il Romanticismo etc.


Non stiamo parlando di una produzione meccanica, diretta, ma di una reazione pseudo-fisiologica, come quella di uno sfregamento che produce prima arrossamento, poi infiammazione, poi il callo.


Noterete dagli esempi fatti che la controcondotta ha spesso origine dal cuore stesso della pratica-disciplina contestata. In genere è proprio un rovesciamento, un andare al cuore della sua sostanza per scoprirne le contraddizioni interne.


Il ritorno alla lettura letterale del Vangelo contro il potere temporale della chiesa, l'umanesimo contro il meccanicismo. E così via.
Questo è importante per ciò che voglio dirvi: il sospetto che un elemento di resistenza al potere sia in realtà elemento di mantenimento del potere è paranoico. Spesso è vero e molto spesso lo diventa col tempo (la storia ancora insegna qualcosa) sia chiaro, ma per un motivo diverso dal sospetto.


La resistenza al potere, infatti, è un effetto periferico del potere stesso. Nel momento stesso in cui questa resistenza acquista potere, ad essa si contrappongono altre resistenze.
Lo vedete dalla lotta partigiana, che dopo la sconfitta dei tedeschi è diventata politica e strumentale, come dalle critiche a Grillo appena ha cominciato a sfondare il muro di nicchia nerd.


Non vi sto dando dei paranoici, ma vorrei spingervi a guardare dentro ai vostri sospetti.
Il potere storicamente (non filosoficamente!) è poco creativo. La cosiddetta black propaganda è sempre, sempre!, attuata su strutture di vera resistenza al potere infiltrate e deviate. Con la vostra soggezione al potere occulto, sia esso della CIA, dei massoni, dei sionisti, del NWO, state soltanto manifestando la vostra intima sensazione di impotenza.


Invece non siete impotenti, siete solo controllati. E c'è una bella differenza.
Il potere (ricordate che potere si scrive con la P minuscola) trova sempre un modo di utilizzare una struttura, anche quando questa si oppone strenuamente ad esso. Ed è per questo che le resistenze più efficaci sono quelle NON strutturate, dalla marcia del sale di Gandhi all'opensource.


Discettare con cinismo di come Wikileaks sia un operazione della CIA e che Bitcoins lo sia altrettanto vi lascia immobili. Anche il buon Massimo potrebbe in un certo momento essere subornato da una complessa operazione di black propaganda in modo che fornisca informazione deviata a coloro che lo stimano. Ogni precauzione può essere superata da un complotto abbastanza complesso, ogni buon senso può sentirsi dare dell'ingenuo da un cinico.
Ma a che scopo?


O dichiarate fin dall'inizio che al potere non c'è modo di opporsi (e in fondo, cosa dicono coloro che sostengono che il mondo è governato da secoli da una ristretta elite?), oppure dovete ammettere che le cose sono un po' più complesse che in questo schema deresponsabilizzante “genitori onnipotenti-figli ribelli”.


Il potere è costretto a subire costanti ed efficaci resistenze. La forza strutturata subisce la molteplicità creativa e mutevole. Lo stesso sforzo di rastrellare e di inglobare queste resistenze ne produce altre.


Internet ha portato questo processo (storico, sociologico e psicologico) ad un superiore livello di complessità e di rapidità. La diffusione dell'informazione, la possibilità di creare reti orizzontali, la spaventosa capacità di controllo, la pervasività della sorveglianza e della manipolazione hanno reso la dinamica potere-resistenza frenetica e creativa quanto mai era stata nella storia umana.


Per la prima volta nella storia, il potere sta diventando più creativo e la resistenza sta sviluppando una capacità di azione non reattiva.


Ci sarebbe molto, moltissimo ancora da dire. Ma mi limito a questo.
Ho detto che NON siete impotenti, ma siete controllati.
Pensate a questo: una parte del controllo che subite è cognitiva. Risiede nella difficoltà di immaginare le alternative, nella paura all'assumersi responsabilità, ed in molte altre sottili trappole che l'educazione e l'abitudine ci tendono.


Quella di pensare che tutto è controllato e che non c'è capacità di cambiamento è una delle più pericolose: non c'è posizione moralmente più comoda del cinismo. È la versione istruita della rassegnazione.


Siate svegli, allora. Abbiate fiducia nella possibilità di resistenza, senza avere fede in essa!
Siate i cani da guardia contro la tendenza a strutturarsi delle resistenze. Anche quando queste resistenze sono delle teorie di complotto, quando sono controinformazione. Restate vivaci, fluidi, diffusi.


La CIA probabilmente può certamente infiltrare e deviare (o averlo già fatto) Wikileaks e anche Bitcoins.
Ma io personalmente non lo credo. Non per “fede”, ma ho letto le presunte analisi che lo sostengono e mi sembrano fragili come quelle sui rettiliani (ricordate la vecchia discussione epistemologica di un annetto fa?).


Sono pronto a ricredermi, e quando Bitcoins diventerà istituzionale lo farò certamente. Ma per adesso è una notevole novità, che risponde ad una strenua necessità di privacy e di protezione.
Il controllo ha prodotto una controcondotta che libera dal controllo.
Per un po'...


cari saluti a tutti
Damiano

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