10 novembre 2011

Ci sorridono i Monti

Montagne

Ok, il piccoletto dai capelli dipinti è andato, anche se ancora non ufficialmente. E qui proporrei un minuto di silenzio in vista del mortorio che si prefigura senza l’esilarante intrattenimento offerto dal comico preferito dagli italiani, ma che dico! dal mondo intero.

Ma basta con i sentimentalismi. Il nome che è stato imposto dal mondo delle banche e della finanza (dai badroni, insomma) per la fase di transizione è quello di Mario Monti.

Prendo da Wikipedia giusto un paio di frasi, tanto per far capire chi è costui:

“In economia Monti sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici […] È stato il primo presidente del "Bruegel", un think-tank, nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri dell'UE e 28 multinazionali.

È inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller[4] e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg[5]. Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs. Nel 2010, su incarico del Presidente della Commissione Europea Barroso, ha redatto un libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure per il completamento del mercato unico europeo

Ovviamente, visto il curriculum (addirittura presidente europeo della Commissione Trilaterale!), lui e solo lui ha la fiducia dei mercati, che è un modo elegante che i zignori badroni hanno per dire “lui è uno dei nostri, un nostro sottoposto, e se non volete finire nella merda più completa vi conviene fare come diciamo noi”. Zì, badroni. Perchè noi non vogliamo mandare tutto a carte quarantotto… O sì?

Per chiudere, vorrei spezzare un Kit Kat a favore di Antonio Di Pietro, più volte contestato da vari siti di controinformazione (anche a ragione). Questa volta, però, è uno dei pochi ad avere centrato il punto, clamorosamente insieme ai leghisti. Il che, a pensarci, è quasi preoccupante…

Ecco le sue dichiarazioni:

“Si paventa un governo che risponde al sistema bancario, al sistema finanziario e addirittura a quello della speculazione. Non è il sistema degli interessi dei cittadini italiani che non sono fatti dalle banche. Bisogna distinguere la realtà dalla disinformazione che è ormai in mano al sistema bancario e finanziario”

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