L’altro giorno su Discovery Science hanno dato un documentario con Stephen Hawking dal titolo “Curiosity: Dio ha creato l’universo?”. Non l’ho visto tutto ma una buona metà sì e l’ho trovato molto interessante, in particolare due punti mi hanno solleticato l’intelletto, il che è cosa buona e giusta. Il primo è la conclusione scientifica della non esistenza del tempo prima del Big Bang. Se vi ricordate ne avevo già parlato qualche tempo fa e giuro su qualunque cosa, essere vivente e non-morto che non avevo la minima idea dell’esistenza della medesima conclusione negli studi di Steph. Io sono andato anche un po’ più in là ma sia le mie intuizioni che le ricerche di Hawking e soci potrebbero benissimo essere tutta una vaccata cosmica, dato lo status di semplice “teoria” del Big Bang. Il fatto è che non lo sappiamo con certezza, quindi ciccia.
Il secondo punto riguarda lo stato di perfetto equilibrio dell’universo, con la presenza in parti esattamente uguali di energia positiva e negativa. Nel documentario Hawking sostiene che, essendo un gioco a somma zero data la perfetta parità tra positivo e negativo, l’universo si sia autogenerato e che non sia stata necessaria nessuna “autorità” esterna, divina. Molto probabile. Mi pare abbastanza assurdo sia stato un Dio là fuori, staccato da noi e dal resto, a mettere su tutta la baracca, a generare la vita, a crearci “a sua immagine e somiglianza” (ammazza, Dio ha la mia faccia ma anche tutte le vostre. Mmm…) eccetera, come nella classica interpretazione cristiana. Ormai lo sapete meglio di me quale sia la mia concezione di Dio, ma Stephen si appoggia a quella canonica e quindi lo faccio anch’io. Per me l’espressione “a sua immagine e somiglianza”, ad esempio, ha perfettamente senso ed è molto vera, ma solo perchè il “mio” Dio non è come quello superficiale riconosciuto da persone in evidente bisogno di obbedienza ad un’autorità e in costante voglia di cedere responsabilità ad altri a loro estranei.
Comunque sia, tornando in tema, nell’affermazione dello scienziato più famoso del mondo c’è un errore di proporzioni interstellari, forse non facilmente rintracciabile su due piedi ma parecchio evidente se ci si pensa un attimo. Hawking dice che l’universo è “un gioco a somma zero”, nel quale positivo e negativo si annullano perfettamente, e così l’universo sarebbe nato letteralmente dal nulla per i fatti suoi. In sostanza, il tutto si divide in due metà perfettamente uguali: 50 positivo e 50 negativo, ok? Perfetto, ci sto, sono perfettamente d’accordo. Ma poi Hawking si dimostra più scienziologo che scienziato, perchè va a sommare non i valori assoluti, 50 e 50, ma quelli relativi, ovvero +50 e –50, ottenendo ovviamente 0. Ma sei scemo?! Ma che cazzo di gioco a somma zero!? Praticamente “positivo” diventa “ciò che esiste” e “negativo” si trasforma in un ipotetico “ciò che non esiste”: sottraendo il secondo al primo otteniamo il nulla, come se il negativo fosse una sorta di buco nero che assorbe e annulla ciò che è esistente. Hai due magliette identiche in tutto e per tutto tranne che una è bianca e l’altra nera? Se le sommi insieme, ti ritrovi con zero magliette. Ma che cazzo stai dicendo, Stephen? L’universo non è 0, ma 100. La polarità positiva esiste? Sì, e siamo a 50. Quella negativa esiste? Sì, e siamo ad altri 50. Entrambe le polarità esistono e valgono 50 ciascuna, non è che una esiste e l’altra no e quindi quella che non esiste ha valore negativo. Perchè è questo l’assurdo della frase di Hawking. Io ho una mela e ne ho un’altra che non esiste, una “non-mela” e, per di più, la “non-mela” fa sparire la vera mela cosicchè rimango lì a morire di fame senza aver capito come sono stato fregato. Puf! Mela sparita, assorbita dal suo equivalente negativo. “Gioco a somma zero”…
L’universo è fatto di entrambe le polarità: vanno sommate, non sottratte, altrimenti non esisterebbe nulla. Ma i Ph.D a cosa cazzo ti servono, Stephen? In sostanza stai negando in toto l’esistenza. Stai dicendo, giusto per fare un esempio, che tu stesso non esisti. Non è così: l’esistenza ha valori assoluti, non può essere negativa, non si può fare –50, non si può prendere un pezzo di realtà e considerarlo non-reale o inesistente. E ti dirò di più, caro il mio Hawking: l'universo non è mai nato, è sempre esistito. Al limite sono nate le leggi che "lo governano", tempo e spazio in primis. Ma anche il tempo e lo spazio non sono sorti dal nulla, sono solamente apparsi da "un altro luogo" e "un altro tempo" ma sono sempre esistiti. È un'idea diventata reale, manifestatasi a livello effettivo, chiamiamolo fisico. Che poi ci sia o meno stato il Big Bang, il Little Stukazz o un fragoroso rutto poco importa: l’universo “era già” qui e tramite Quelleventolì si è semplicemente reso manifesto. So che è un qualcosa di inimmaginabile e impensabile ed è per questo che suona bene, perché va oltre la mente, oltre il concetto di tempo e di spazio. (Dire che è “sempre” esistito è un esempio di approssimazione della realtà, perchè “sempre” indica comunque un tempo. Ma il soggetto di quel “sempre” è fuori dal tempo. La nostra mente non riesce a concepirlo e quindi approssimiamo, ma non è veramente così: è un’approssimazione. Capite cosa intendo quando dico e ripeto mille volte circa l’impossibilità di spiegare la realtà tramite le parole, e quindi tramite la mente?)
Oggi ho messo su Google “tempo prima del big bang stephen hawking” e ho trovato un articolo de “La Repubblica” per il lancio di un libro dello scienziologo intitolato “The Grand Design”. Riporto un passaggio:
“L'universo ha bisogno di un Creatore? "No". La perentoria risposta arriva dal professor Stephen Hawking, l'astrofisico più famoso del mondo, considerato da molti l'erede di Newton. [ok ridete pure, ndM] […] anziché essere un evento improbabile, spiegabile soltanto con un intervento divino, il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica". Scrive Hawking: "Poiché esiste una legge come la gravità, l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi".”
Sempre più scienziologo, Steph. Allora: il Big Bang nasce dal nulla, fuori dal tempo e dallo spazio. Dal nulla, proprio. PERO’ fu “una CONSEGUENZA inevitabile”. Ma conseguenza de che, se c’era il nulla? Ah aspetta, mò ce lo dice: “’delle leggi della fisica’. Scrive Hawking: “Poichè esiste una legge come la gravità,…”’ eccetera eccetera. Ma dove esiste, ‘sta legge? Nel nulla? Cazzo, lo dici tu stesso: “si è creato da solo, dal niente”. Beh, non è proprio “niente niente”: c’erano delle leggi della fisica qua e là, così per caso. Stephen smettila, per favore. Rompete tanto le palle, tu e tuoi colleghi scienziologi, su come la religione sia frutto della totale ignoranza e blabla simile e poi te ne esci con sparate clamorose altrettanto farlocche? Dai, su! Almeno con la religione l’errore più grave è di interpretazione, non strettamente di contenuto, e quindi si può ovviare cercando di interpretare le informazioni in modo diverso: ma la scienza non ammette interpretazioni e se c’è un errore, lì rimane, non c’è scampo.
Il nulla assoluto, lo zero, non esiste, caro Hawking. Se esistesse non potrebbe esserci esperienza, non ci sarebbe niente. Se esistesse, tra l’altro, contraddirebbe sè stesso perchè significherebbe che un qualcosa nonostante tutto esiste: il nulla, appunto. E’ la stessa base sulla quale, ad esempio, il fatto di non prendere una decisione in un dato momento è esso stesso una decisione: scelgo di non scegliere. Ma scelgo, non è che non scelgo. Ed è lo stesso motivo per cui non esiste il male assoluto, l’equivalente del nulla, la negazione dell’esistenza stessa. D’altro canto esiste il bene assoluto, il 100, l’amore incondizionato, la sublimazione dell’esistenza stessa, la contemplazione e comprensione della vita nella sua totalità e la fusione completa con essa.
Questo esiste, Stephen. Scienziati, non scienziologi.
P.S.: il termine “scienziologo” lo si deve a Troy McClure in uno dei suoi memorabili documentari ne “I Simpson”. Purtroppo il video dal Tubo è abbastanza scadente ma è l’unico disponibile…
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