12 settembre 2011

9/11: un giornalista non dovrebbe informarsi?

Ieri sera ho visto l’ennesimo caso di diffamazione nei confronti di tutte quelle persone (parenti dei defunti dell’11 settembre inclusi) che hanno tentato e tentano tuttora di saperne di più su ciò che successe quel fatidico giorno.

Il giornalista Antonio Monda, al termine del suo servizio nell’edizione delle 20 del TG La7 dell’11 settembre 2011, predica la sua morale con queste testuali parole:

“I libri, i documentari, i servizi giornalistici che purtroppo oggi funzionano commercialmente meglio sono quelli segnati dalla dietrologia e dal cospirazionismo. E poco importa se queste ipotetiche ricostruzioni rivelatorie, caratterizzate da antiamericanismo e antisemitismo, siano inevitabilmente smantellate da valanghe di prove inconfutabili, oltre che dal semplice buon senso”

Se non ci credete, a questo indirizzo c’è l’intera edizione del telegiornale: basta andare al minuto 30 circa per osservare questo omino occhialuto mentre espleta la sua funzione con aria di compatimento e di pena (glielo si legge in faccia) nei confronti di tutti quei pazzi scellerati che non si bevono la versione ufficiale e tutte le sue fallacie.

Ora, sicuramente “là fuori” esistono teorie che fanno quantomeno sorridere. Poi che siano “caratterizzate da antiamericanismo e antisemitismo” non lo so: onestamente, di queste teorie non mi importa e non me ne sono mai interessato.

Ma ci sono tante persone che indagano onestamente, senza magari nemmeno proporre una teoria alternativa perchè non spetta loro farlo: l’unico lavoro che compiono è porre in evidenza impossibilità fisiche, strane coincidenze e mancanze nella cosiddetta “versione ufficiale”. Punto. E’ un fatto inconfutabile che il crollo delle torri è praticamente identico ad una demolizione controllata e che è FISICAMENTE IMPOSSIBILE che una disfatta simile possa essere stata causata dallo schianto degli aerei e dai conseguenti incendi soltanto. A conferma di ciò, è di un paio di anni fa la notizia del ritrovamento di nano-termite nelle macerie del WTC.

Chiedo gentilmente al giornalista Antonio Monda di fornire le prove inconfutabili che smentiscano le leggi della fisica. O che in questo ci sia dell’antiamericanismo e dell’antisemitismo. E che cosa dice il buon senso?

Il debunking delle prove fornite da chi non si è bevuto la versione ufficiale (senza per questo credere in teorie astruse) è miseramente fallito e persone come Attivissimo, incessante difensore del segreto di Pulcinella (ma perchè, poi?), hanno raccolto parecchie figuracce, come questa. E ci sono 12 domande ancora in attesa di risposte serie e non retoriche.

A questo punto, dieci anni dopo (DIECI), chi ancora crede ciecamente al governo americano e alla sua storiella è:

1) una persona che non si è mai interessata più di tanto a cercare di capirne di più;

2) una persona che rifiuta di credere che sia tutto una menzogna, nonostante le prove mostratele;

3) una persona che ha interessi di qualche genere nel diffondere una certa versione dei fatti.

Mentre nei primi due casi non c’è nulla di male, il terzo è proprio da puttane intellettuali. Questo vale per le “persone comuni”. Ma per un giornalista?

Nel primo caso, sarebbe un evidente caso di incompetenza, perchè il suo lavoro è informare gli altri dopo aver informato sè stesso, e non parlare a vanvera; nel secondo una mancanza di professionalità, perchè non puoi tacere sui fatti che tu, giornalista, rifiuti; infine, nel terzo caso sarebbe uno dei tanti casi di intelletto al servizio del denaro. Ad ogni modo, il signor Monda ha peccato di serietà nel suo lavoro e il mio non è un moto di offesa nei suoi confronti (che beneficio ne trarrei io e che beneficio ne trarremmo tutti noi?), ma una sorta di monito ad essere più serio in ciò che fa. Un’opportunità e non un giudizio, insomma.

Pace.

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