20 febbraio 2013

Il fermento della controinformazione su Beppe Grillo

Oggi perfino il muro della mia camera mi ha ricordato che domenica e lunedì ci sono le elezioni. Grazie, mu! Come farei senza di te? Ormai sono mesi che queste pile di sterco dall’aspetto umanoide imbrattano di marrone puzzolente ogni orifizio mediatico, senza il minimo pudore, sparando una costante quantità indefinibile di amenità senza fine, tipo il pi greco in matematica. Di questi e della loro totale corruzione fisica e mentale sappiamo tutto (ma a quanto pare non ci basta mai).

E poi c’è lui, il riccioluto brizzolato proveniente da quel boomerang chiamato Liguria: il Beppone nazionale, assurto a ruolo di razionalizzatore del dissenso e della rabbia popolare sin dal 2005. Se nei siti di controinformazione è scontata la netta presa di posizione verso la classe politica degli ultimi 20 anni, molta più incertezza si nota nei confronti del Movimento 5 Stelle, e basta una rapida occhiata a qualcuno di questi siti per rendersene conto. Qualcuno dall’estero lo ha già votato, qualcun altro lo apprezza e lo sostiene, altri ancora sottolineano qualche legame oscuro gesuitico-massonico, tra Casaleggio e Sassoon e Goldman Sachs,  e potrei continuare per parecchio, di esempi ce ne sono a centinaia come minimo e basta una ricerchina per aprire il vaso di Pandora.

Io stesso su questo blog ho trattato ogni tanto l’argomento, anche se mi sono accorto che è da parecchio che non ci torno sopra: iniziai parlandone con entusiasmo, nell’ormai lontano 2007 (‘ca troia, 6 anni fa!!) per poi passare piano piano a un più tiepido pragmatismo, leggendo di qua e di là di collegamenti non proprio solari tra Grillo-Casaleggio e oscuri figuri, non trovandomi d’accordo su qualche sua uscita o pensiero, non condividendo qualche sua decisione. Ma ho sempre provato una sana simpatia per l’idea generale del movimento: un gruppo sempre più numeroso di cittadini, anzi, di persone comuni che si riscoprono persone e finalmente mettono giù un piano organizzato per riconquistare un Paese che ci è stato lentamente levato dalle mani, portando una mentalità diversa, una visione nuova in campo produttivo, ambientale, urbanistico, sociale ed economico (e qui ci sarà da vedere…).

Se poi ci sarà effettivamente un cambiamento in positivo piuttosto profondo, non lo so. Di sicuro Grillo è un’entità nuova che la controinformazione non riesce ad identificare nettamente e questo è un risultato certamente difficile da raggiungere, dato che è molto facile inciampare nelle infinite maglie dei “cagnacci” internettiani, senza remore quando si tratta di analizzare le personalità della geo-politica italiana e internazionale, e finire poi etichettato nel gruppo dei “cattivi”. Con Grillo ciò non succede mai del tutto e il motivo principale, secondo me, è che Grillo è fortemente osteggiato dai media principali e dai politici tutti, e questo richiama lo schema mentale del “se lo criticano così alacremente è perchè ne hanno paura: ergo è uno dei ‘giusti’ o comunque è molto più ‘giusto’ di loro”. Inoltre, il fenomeno Grillo e M5S ha ormai raggiunto proporzioni enormi, forse impensabili fino a pochissimi anni fa. Unendo codesti fattori, otteniamo come risultato un certo imbarazzo nel controinformatore diviso tra la diffidenza, generata da alcune evidenze obiettive indicanti sinistre connessioni del M5S con “l’alto”, e la visione della possibilità di un cambiamento rispetto al sistema attuale che, anche se non sarà radicale, di sicuro porterà una necessaria ventata di novità in positivo.

O no? Forse è solo un modo nuovo per il Potere di riportare il dissenso sotto il suo controllo, ingabbiando i dissidenti in una sua nuova struttura apparentemente distruttiva per lo status quo, ma in realtà innocua verso le questioni principali. Però è un gran bel cambiamento: di sicuro peggio di così non può andare, diamogli una possibilità. Poi, col tempo, potremo sfruttare quest’occasione per affrontare sempre più e meglio le tematiche più scottanti, allargando ancora la visuale e spostando l’orizzonte più e più avanti. Ma potrebbe essere un triplogiochismo del Potere: porre Grillo come antisistema, fargli prendere un fottio di voti e poi manovrargli contro per destabilizzare il Paese. C’è da dire che gli danno tutti contro, l’intero sistema gli è avverso. Ma dai! Ma se continuano a parlarne, a fargli pubblicità, a dargli visibilità! Prima non lo cagava nessuno, poi di colpo, un anno e qualcosa fa hanno iniziato a metterlo nei tg e sui giornali e da lì è diventato una presenza costante. E’ ovvio che poi lo votano in tanti! Vero, ma è così perchè il Movimento era ormai diventato troppo grande per continuare ad ignorarlo.

Capite? E’ un bel rebus intellettuale, e io ci sono bello che dentro. In passato ho più volte sottolineato l’inutilità delle elezioni, quando la vittoria di uno o dell’altro candidato non fa alcuna differenza, visto che le mani nei loro culi sono della stessa persona. Ma ora? Grillo… scusate, non Grillo: il Movimento 5 Stelle è davvero un’alternativa? Potrebbe, se poi in futuro riuscisse a staccarsi da Casaleggio e soci e diventasse pienamente un movimento “anarchico”, senza un leader o un gruppo dirigente, il quale inevitabilmente finirebbe per invischiarsi nel pantano. Ancora non so se mi recherò al seggio, anche se le probabilità aumentano di giorno in giorno, ma in caso affermativo non avrò dubbi: voterò Berlusconi*.


*ahahahahahaha! Ovviamente scherzo: non tradirei mai Bersani**.

**Mmm, forse con Monti.

P.S.: l’ho già messo in un tweet sul mio Twitter (non proprio mio mio, quello del blog) ma lo aggiungo anche qui. E’ il video dell’intervista di Grillo alla tv pubblica svedese. Buona visione e viva Giannino!

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