11 marzo 2013

Beppe Hgriller

Mi è arrivato via mail un articoletto di un giovane diplomando 19enne di nome Enrico Santi con una piccola riflessione sull’argomento principale degli ultimi tempi, ovvero Beppe Grillo. Mi fa estremamente piacere che un ragazzo così giovane vada a cercare informazioni per i fatti propri e si interessi di ciò che accade nella società intorno a lui (e a tutti noi, ovviamente). Leggendo questo pezzo mi sembra di rivedere me stesso nel fine 2005/inizio 2006, quando avevo la sua età e anch’io iniziavo a guardarmi intorno con un po’ più di circospezione e senso critico appassionandomi proprio all’allora appena nato “Beppe Grillo 2.0” e ai suoi spettacoli, cominciando la fase embrionale che poi si è sviluppata molto nel corso degli anni fino ad oggi.

E mi fa estremamente piacere che Enrico abbia scelto questo blog come “riferimento”, come piccola “valvola di sfogo” e tassello iniziale di diffusione del suo pensiero nell’intricato mondo dell’informazione internettiana. Di questo lo ringrazio: non me lo sarei mai aspettato.

Quindi, come incoraggiamento verso Enrico, ecco il suo articolo sulle analogie tra Grillo e Adolfino Hitler. Se prosegui sulla strada della cosiddetta controinformazione ne scoprirai di cose, giovane Santi-jedi… Che la Forza sia con te!

“COME HITLER?
A confronto due discorsi carismatici”

di Enrico Santi

Berlino, 1932. “Noi non siamo un partito[...], i partiti sono morti image
[...]non hanno capito che hanno a che fare con un Movimento
completamente differente da un partito...”
Italia, settimana scorsa. “Il Movimento non è un partito.” ”Il Movimento non è fascista, non è di destra, non è di sinistra”. “I partiti
sono morti[...]il Movimento non farà alleanze”

Non è la stessa persona a pronunciare le frasi riportate sopra.
Il primo oratore, nel 1932, era Hitler. Il secondo, durante la
campagna elettorale, Beppe Grillo.
image Hitler proponeva ero quelle parole durante un periodo vera-mente negativo per la Germania: era in ginocchio, enormi 
debiti, inflazione che cresceva sempre più ma,soprattutto, il 
popolo aveva fame. Fame di un governo stabile e non di
battaglie tra un partito e l’altro.

Vi ricorda qualcosa questa situazione? A me ricorda quella che stiamo vivendo noi italiani. Siamo in ginocchio, senza fare tanti giri di parole. I debiti aumentano e in parlamento i politici si fanno le pernacchie. Siamo un popolo stanco e sofferente, proprio come lo era il popolo tedesco quando Hitler prese il potere. Accusando i partiti di aver portato alla rovina il paese, Adolf, conquistò il popolo. Proprio come sta facendo Grillo.

ALCUNE ANALOGIE
I media sono fondamentali per una campagna elettorale, per diffondere le proprie ideologie. Hitler era il maestro dei nuovi media dell’epoca: radio e cinema. Se ci fosse stato internet si sarebbe impadronito anche di quello. Le app del Fuhrer: gratuite ma obbligatorie. Grillo ha un’oratoria simile a quella di un dittatore, incanta la
gente. Anche lui è un maestro con i new media, internet per eccellenza. La TV no, rischia di diventare pesante. E’ meglio parlare dal vivo ovviamente. La folla ha un volto unico. Si può dire quello che si vuole ma l’importante è indica-re la causa. Prendersela con qualcuno, Hitler lo faceva con i partiti come Grillo.

Non voglio fare allarmismo inutile. Questo articolo prende sono in esame alcune analogie tra il Fuhrer e Grillo. Comunque anche se si tratta di un comico non bisogna prenderlo sottogamba. La storia può ripetersi e come si sa, a noi italiani piacciono i leader forti alla Mussolini. Quelli che prendono le decisioni al nostro posto.

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