Torno dalla pausa estiva rigenerante con la speranza che anche voi abbiate passato delle splendide e rilassanti ferie, se le avete già fatte, e con il medesimo augurio se ancora dovete andarci. Se non aveste in programma alcun tipo di ferie, ne suggerisco una “fai da te”: staccate il modem e spegnete la televisione. E’ uno straordinario toccasana. In un momento storico che sponsorizza con un esagerato entusiasmo la interconnessione globale, in un mondo nel quale si può quasi istantaneamente sapere quando il tizio John Juan Alberto Xing Rasheed Akira Ivanov dall’altra parte del globo è andato a scaricare uno stronzo dal deretano, staccare letteralmente la spina della corrente da un paio di elettrodomestici così importanti può sembrare un’eresia. E invece è una via per riprendere contatto con la realtà e ridare un po’ di giusto peso alle cose.
Se intanto non avete ancora spento il computer, vi propongo una bella lettura spirituale. Dopodichè, potete tranquillamente staccare la spina (elettrica), almeno per un po’. Tanto il blog è sempre qui ;-) E l’account Twitter pure…
(tratto da CosmicYoga)
Il maestro
UN VERO MAESTRO NON PRETENDE OBBEDIENZA DA NESSUNO!
Se hai un io, deve essere portato ad arrendersi a un’autorità più’ alta. Se non ce l'hai, non hai bisogno di obbedire a nessuno. Se ti serve aiuto per cancellare questo mostro, devi affidarti a un’autorità che lo prenda in custodia. Ma se non hai io, non ti serve un maestro. Il maestro dev'essere il tuo stesso Sé.
Credo che la tua domanda non si riferisca a un maestro, ma a un predicatore. Un maestro e’ un illuminato che mette in grado gli altri di illuminarsi. Una candela ha una fiamma, ed ogni altra candela che vi venga accostata si accende come la prima. Se un maestro non ti da’ l'illuminazione è un predicatore, non un maestro.
Oggigiorno è molto difficile trovare un maestro. Ci sono soprattutto predicatori. Un vero maestro non ha un insegnamento, semplicemente ti informa che tu non sei diverso da lui, dal Sé. Tu sei già quello! Che cosa resta da insegnare? Il maestro ti dice che lo sei già. Un maestro dev'essere capace di farti capire che lo sei già, e che quindi non devi più cercare. Tu sei già quello! Tu sei già libero! La verità ultima è che non c'è maestro, non c'è insegnamento, non c'è studente.
D.: Lei dice che non c'è differenza tra lo stato di sogno e di veglia. Adesso, come fa a dirmi se è sveglio o se sta sognando di darmi il Satsang?
P.:Non sono in nessuno dei due stati. Entrambi gli stati appaiono in me. Stai sognando che io dò il Satsang, ma i tuoi sogni non mi toccano.
Poonja
L'jnani (saggio) vive nel momento presente, ma che ci sia in quel momento gioia o collera, è dimenticato il momento dopo; e questo, l'uomo comune, che ha costruito un'immagine dell'jnani' come "uomo perfetto", non lo può realizzare.
La verità è che l'jnani non è perfetto ma totale.
Se l'illuminazione dovesse accadere, non vi è individuo a cui succede.
Non vi può essere nessun "jnani"; vi può solo essere... un testimoniare di ciò che chiamiamo "vita".
Ramesh Balsekar
La verità è aldilà delle parole. Non ammette spiegazione. Tutto ciò che è possibile fare è indicarla.
Il saggio ha già sopraffatto la mente e rimane in pace. Restare nella sua compagnia aiuta a provocare questa condizione negli altri, altrimenti non c’è senso nel cercare la sua compagnia.
Se il discepolo trova il Guru internamente, allora non importa dove vada. Si deve comprendere che restare qui o altrove è la stessa cosa ed ha lo stesso effetto.
Il linguaggio è soltanto un mezzo per comunicare i... pensieri... (essi) sorgono dopo che nasce il pensiero "io" (che) è la radice. Queste parole che sto dicendo ostruiscono quel muto linguaggio (del silenzio) ... c’è dell’elettricità che fluisce in un cavo. Con la resistenza al suo passaggio essa splende come lampadina o gira come ventilatore.
Nel cavo rimane come energia elettrica. Analogamente il silenzio è l’eterno flusso del linguaggio ostruito dalle parole. Ciò che non si riesce a conoscere per mezzo di una conversazione che si estende per diversi anni, può’ essere conosciuto istantaneamente nel silenzio.
Ramana Maharshi
D. Che beneficio può dare il fatto di parlare o di scrivere su simili soggetti?
J.K.: Quando lei è recettivo, quando è assorto nell'ascolto, libero da qualsiasi referenza, allora è aperto alle parole. Le parole articolate non sono solo delle parole, provengono direttamente dal senso, vi conducono alla giusta rappresentazione geometrica. Ecco perché nei libri sacri vien detto che dovete vivere con le parole, le parole del guru, del maestro. Esse sono in un certo senso delle bussole che puntano in direzione della verità.
D. È un aiuto per noi creare le nostre parole, o questo ci allontana dalla verità?
J.K.: Quando ascoltate la logica superiore - e logica superiore significa qui, nel senso tradizionale, una logica che non rinvia a nessun oggetto - quando voi vivete con essa, potrete trovare le vostre proprie parole, che possono stimolarvi di più, o con le quali vi sentite più "a casa".
Ma vivete con queste parole come vivete con l'immagine della benamata. Non avete bisogno di guardarla tutto il tempo, soltanto di quando in quando.
Jean Klein
Una sola opera ci compete: l'annientamento di noi stessi.
Tale annientamento però, per quanto grande sia, rimane imperfetto se Dio stesso non lo compie in noi.
Meister Eckhart
Diciamo che lei vede una mosca nella sua stanza. Quando segue i movimenti della mosca nello spazio il suo sguardo è innocente, non calcolatore, perché non abbozza alcuna conclusione. Semplicemente osserva la mosca. Se la sua attenzione è viva per lungo tempo, lei può arrivare a sentire se stesso che osserva. Può sentire se stesso in osservazione. Questo eccita un senso di immensa libertà nel quale si può sperimentare la presenza della corrente.
Il maestro non punta sull'assenza del processo mentale. Punta verso ciò che è dietro il processo mentale, dietro il pensiero e la percezione. Egli non pone l'accento sull'oggetto osservato - la mosca nello spazio - ma sull'osservazione stessa.
Generalmente vi è molta anticipazione nella vostra osservazione. Perché mentre osservate, proiettate già un risultato e focalizzate l'attenzione sull'oggetto del pensiero. Ma l'osservazione reale è un vedere senza che intervenga il pensiero di un risultato e perciò senza tensione tra osservatore e cosa osservata.
Jean Klein
Il maestro ultimo, l'assoluto, non è mai separato da noi
ma la gente immatura lo ignora e lo cerca all'esterno, lontano da sé...
Maestro di saggezza, tu che abbracci l'universo e gli esseri, il samsara e il nirvana,
ci mostri come tutti i fenomeni diventano insegnamenti
e mi convinci che tutto è il maestro assoluto.
Dilgo Khyentse
Se capiamo che ogni momento della vita è il maestro, non possiamo fare diversamente. Se siamo realmente ogni momento della nostra vita non c'è spazio per un autorità ... Quando io sono la mia sofferenza dov'è l'autorità?.
Resta... una piccola illusione : -... grazie tante sarò io la mia autorità. Ma che nessuno mi dica che cosa devo fare-. Dov'è l'inganno? - Sarò io la mia autorità, costruirò da me i miei concetti della vita-...E' un controsenso in cui tutti cadiamo.
Charlotte Joko Beck
È evidente che le religioni sono false. È tutto falso: la religione, la spiritualità, la società, voi, le vostre proprietà, i vostri motivi, i vostri valori, tutto quanto.
Io non sono qui per insegnarvi qualcosa. Qui non c'è nulla che possiate imparare. Il fatto che abbiate deciso di venire qui a porre queste domande significa che tutti quei guru e tutte quelle scritture non vi sono serviti a niente. Se non foste venuti qui, sareste andati da qualche altra parte.
U.G.
D.: Qual'è la differenza tra lei e me? Se lei dice che non c'è differenza, perché lei è seduto lassù ed io quaggiù' ? Se io mi sedessi sulla sua sedia, nessuno mi ascolterebbe, né mi crederebbe.
P.: Nessuna differenza. Tutte le differenze sono immaginarie. Se immagini che vi siano differenze, stai pur seduto sul pavimento. Se non hai dubbi o pensieri sulle differenze immaginarie, siediti pure sulla sedia.
Poonja
... i vari oggetti che costituiscono la manifestazione, non hanno sostanza o natura propria al di fuori della coscienza che .. è il percepire e il conoscere i fenomeni. Il fatto è che tutta la manifestazione, tutti i fenomeni, sono apparizioni nella coscienza, percepiti dalla coscienza e conosciuti dalla coscienza, attraverso l'interpretazione della mente.
... la coscienza è sia il funzionamento che la percezione del funzionamento e che noi (non gli individui ma l'eterno "io") siamo quel percepire.
Ramesh Balsekar
Loggia 13:
Gesù diceva ai suoi apostoli:
A chi potete paragonarmi?
Ditemi a chi assomiglio?
Simon Pietro gli disse: Assomigli ad un angelo giusto.
Matteo gli disse: Assomigli ad un saggio filosofo.
Tommaso gli disse: Maestro, la mia bocca non accetterebbe
Di dire a chi assomigli.
Gesù gli disse: Non sono più il tuo Maestro poiché hai bevuto e ti sei inebriato alla sorgente bollente donde io stesso sorgo...
Tommaso si rifiuta di nominare Dio." Di Dio si può dire solo quello che non è - e non ciò che è." (Tommaso d'Aquino) Di qui l'impiego di termini negativi per parlar di lui - Non-Creato, Innominabile, Ineffabile, ecc.
Il vangelo di Tommaso
D.: Perché certi esseri realizzati si reincarnano per aiutare gli altri a realizzarsi?
P.: Nessuno va, nessuno viene... Tutto è un sogno. Chi comprende si sbarazza di tutto. Potrà assomigliare ad una persona qualsiasi, ma il suo cuore è ben diverso.
Poonja
D.: Se tutto è illusione, anche lei è un'illusione?
M.: Oh! Sì, sono la più grande delle illusioni! Tutto ciò che dico con tanta passione è falso. Ma questa falsità è un ponte al raggiungimento di ciò che è.
L'indirizzo della persona non è reale, solo la persona è reale. Quando lei arriva a questa casa grazie all'indirizzo avuto, esso è vero fino a che lei non sia entrato. Appena lei è entrato, l'indirizzo sparisce. Le parole sono indicazioni, non sono reali in se stesse.
Per toglier l'ignoranza, è necessaria la conoscenza, ma entrambe devono dissolversi nella realizzazione. Lei è senza ignoranza, senza conoscenza.
Il maestro e il ricercatore sono illusioni, poiché sono un'unica cosa. Il falso non può essere soppresso che dal falso. Se lei conserva la seconda spina [quella che l'ha aiutata ad estrarre la spina dolorosa] la conoscenza, anche se essa è d'oro, la pungerà. L'ego è la sola illusione e l'ego è la conoscenza... è una bella cosa, ma non deve essere che un rimedio... per sopprimere l'ignoranza
Ranjit Maharaj
Non è possibile che non siate condizionati. Qualsiasi cosa facciate.
L'assenza di condizionamenti, di cui parlano i vari guru è solo un imbroglio. Il concetto che si possa non essere condizionati o che ci si possa spogliare dei vari condizionamenti, è solo un'altra idea in vendita al mercato della spiritualità. Non ha alcun valore. Tutto quello che fate è condizionato. L'unica cosa di cui dovreste veramente sbarazzarvi è il desiderio di liberarvi dai vostri condizionamenti.
U.G.
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