14 maggio 2014

Il miglior risultato del M5S

E’ una sottigliezza. Non è fatta di proclami, promesse nè programmi elettorali. Potete notarne un esempio nel video qui sotto. E’ un pezzo della trasmissione “Che tempo che fa” nel quale il vice direttore de La Stampa, Massimo Gramellini, parla dell’imminente partecipazione di Beppe Grillo al programma “Porta a porta” di Bruno Vespa. Prego la regia di agevolare il filmato.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9b4a5b22-26c8-419e-905a-8af92270f7bc.html

Purtroppo i geni della Rai non l’hanno caricato su Youtube, per cui non riesco a incorporarlo nell’articolo. Comunque basta cliccare sul link qui sopra e andare al minuto 30 circa.

Gramellini mostra un video del 1983 nel quale si vedono Grillo e Vespa insieme. Dopodichè riporta alcune parole scritte da Grillo sul suo blog nel 2008 e indirizzate proprio a Vespa, ovvero:

Bruno Vespa è un danno per il Paese, per l’informazione libera e per l’economia. Devespizziamo la Rai a partire da questo insetto. Non comprate più i prodotti pubblicizzati all’interno di Porta a Porta.

Ecco cosa aggiunge Gramellini:

Io gli auguro [a Grillo] che i suoi elettori non lo prendano alla lettera, visto che stavolta il prodotto pubblicizzato all’interno di ‘Porta a porta’ sarà lui.

Gelo in studio. Nessuno ride. Il nulla. Manca solo il fischio del vento e la palla di fieno ruzzolante. Fazio prova colmare il silenzio con una delle sue considerazioni da spalla pseudo-comica in veste pseudo-intellettuale ma con scarsi risultati, tanto che lo stesso Gramellini evidenzia subito ironicamente l’imbarazzo:

Era di gran lunga la più bella battuta che ho detto nella mia vita. Non ha riso nessuno. Sono disperato.

Applauso del pubblico per sottolineare l’apprezzamento all’autoironia.

Ora proviamo a immaginare una notizia del genere ma cambiando il protagonista. Facciamo che al posto di Grillo mettiamo Berlusconi e facciamo finta che “Porta a porta” sia un inespugnabile feudo della miglior Sinistra, di quella vera e stoica. Quindi: 1983 – Berlusconi insieme a Vespa; 2008 – Berlusconi si scaglia nettamente contro Vespa e il suo programma di comunistoni falce e martello, inneggiando alla “devespizzazione” della Rai. Gramellini dice la stessa identica battuta:

Io gli auguro [a Berlusconi] che i suoi elettori non lo prendano alla lettera, visto che stavolta il prodotto pubblicizzato all’interno di ‘Porta a porta’ sarà lui.

Che reazione vi immaginate, da parte del pubblico in studio? E da parte vostra? Risate/risatine e applausi a scena aperta. Come mai? Perchè con Grillo no?

Perchè ironizzare nel senso di ridicolizzare/screditare il Movimento 5 Stelle non piace troppo. A parte i più convinti (e rincoglioniti, aggiungerei) berlusconiani o renziani o altre idiozie terminologiche simili, al resto delle persone non piace ridere di scherno verso Grillo e i 5 Stelle. Il motivo è presto detto: sono diversi, si differenziano nettamente dall’informe massa di cialtroni prezzolati che ormai hanno sfondato da parecchio il limite dello schifo e del ribrezzo. I 5 Stelle vengono percepiti come migliori, come unica e credibile alternativa all’immondizia del resto del Parlamento. A parte qualche elemento, tipo Vito Crimi, sugli altri e sul Movimento in generale è estremamente difficile riuscire a fare un’ironia “distruttiva”: la gente non l’appoggia e alle persone non viene da ridere. E’ un segno della credibilità e della serietà operativa che il Movimento è riuscito a costruirsi.

Prendiamo Crozza, toh, e il suo “Crozza nel paese delle meraviglie”. E’ da più di un anno che prova, giustamente essendo un comico, a ironizzare sui 5 Stelle e qualche volta c’è pure riuscito bene: qualche pezzo su Crimi, Casaleggio che “profetizza” delle assurdità sul futuro. Poi ha provato a caricaturizzare Grillo, facendogli dire una cosa e un attimo dopo l’esatto contrario, perchè “è un comico e quindi deve sempre stupire il pubblico”. Ha fatto ridere, effettivamente, ma come caratterizzazione del personaggio non c’ha preso granchè: Grillo non mi sembra cambi idea ogni due per tre, anzi: quello che dice una cosa e ritratta o cambia versione dopo tre secondi mi pare di ricordare essere un altro. Quindi, mmm, ancora non ci siamo. Ultimamente è venuto fuori con “Game of streaming”, una parodia in salsa 5 Stelle del “Trono di spade”, con risultati altalenanti.

Ma si è dovuto inventare una roba del genere per provare a schernire il Movimento e, anche qui, non ci riesce clamorosamente. Per deridere gli altri personaggi, di solito, bastano una parrucca e dei baffi. Maroni, Bossi, Berlusconi, Brunetta, Renzi, Formigoni, Razzi, Bersani, Ingroia, Monti, Napolitano (senza nemmeno la parrucca, tra l’altro), Salvini, perfino la Merkel. Indubbiamente, fa più ridere “Game of streaming” o un Formigoni? O un Bossi-Maroni? E poi tutti questi personaggi li ha imbroccati subito, al primo colpo: solo dopo, al limite, ha inserito qualche variazione comunque secondaria, più che altro per non diventare eccessivamente ripetitivo.

La gente non è troppo disposta a vedersi deriso il Movimento 5 Stelle, anche perchè, oltre al discorso sulla credibilità, di personaggi palesemente incompetenti o che comunque offrono il fianco alla derisione popolare non è che ce ne siano molti. Sì, si può ironizzare su alcune sparate di Grillo o su Casaleggio. O su Crimi. Ma non c’è il Renzi di turno, o il Formigoni a catalizzare ridicolmente la scena: ci sono persone comuni che si danno da fare e si ha la percezione che senza di loro saremmo totalmente nella merda. Poi si può discutere se sia effettivamente così o se invece sia solo una percezione, se siano davvero loro il cambiamento o se siano anche loro manovrati dai soliti noti (e non), ma l’alone di credibilità verso il M5S c’è. E non è cosa da poco.

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