12 giugno 2009

Lo scopo del "niente giustizia"

E' notizia di questi giorni che la legge che mette il bavaglio alle intercettazioni è stata approvata (ma va?) alla Camera. Ora verrà approvata al Senato e le ultime speranze saranno riposte nell'uomo che, ormai, sente le voci angeliche e inizia a intravedere in lontananza San Pietro, ovvero il presidente della Dittatura Giorgio Napolitano. Per carità, gli auguro di vivere 120 anni, però la sua età è innegabile...
Questo decreto è l'ultimo in ordine temporale di una serie che ha ridotto i poteri della giustizia, negli ultimi anni. Ora, la domanda che sorge spontanea è; perchè? Perchè togliere poteri (o comunque limitarli) alla magistratura e alla giustizia in generale? La risposta più ovvia è che, in questo modo, i parassiti ammuffiti in Parlamento possono stare (ancora) più tranquilli. Gli unici a cui non cambia praticamente nulla sono i 4 cavalieri con lo scudo stellare; "mafia" Schifani, Silvietto, l'angelico Napolitano e "big G." Fini.

Ma non penso sia la vera motivazione. Certo, i "politici" trarranno senz'altro dei vantaggi, ma lo smembramento pesante della giustizia non può riguardare solo loro. Il quadro più grande, secondo me, è questo; in tutto il mondo, non solo in Italia, la gente si sta incazzando, sta cominciando a capire che il suo interesse non viene mai fatto e che il cambiamento vero deve essere radicale. Ok.
Quando le persone si incazzano, è ovvio che non lo fanno in maniera pacifica, non tutte almeno, specialmente quando ti rendi conto che ti hanno preso per il culo per tutta la tua vita, magari hai pure perso il lavoro e non ce la fai più. Ok.
Ed ecco che qui entra in azione lo schema "problema-reazione-soluzione" di cui parla David Icke (ma che avevo intuito da solo, anche prima di conoscere David ;) Non lo avevo chiamato così, ma l'idea era la stessa...). Funziona in questo modo; i padroni hanno voglia di fare un qualcosa di "pesante", di forte, un qualcosa che, se proponessero normalmente, provocherebbe una grande reazione popolare. Allora cosa fanno? Creano un problema che metta paura alle persone, le quali chiederanno che venga fatto qualcosa per risolverlo e poi, gli stessi padroni che hanno creato il problema, portano la loro soluzione "pesante", con la differenza che ora la gente non avrà nulla da obiettare, anzi; la brameranno! Problema, reazione, soluzione.

"Cosa c'entra con la distruzione della giustizia?" Presto detto. In un paese senza giustizia, è come se ci fosse un incentivo psicologico verso i delinquenti, i quali pensano "Massì, tanto poi non mi fanno niente" e vai con l'aumento di stupri, rapine, omicidi, estorsioni, rapimenti e chi più ne ha più ne metta. Ma anche se non aumenteranno, sarà un massacro mediatico per convincerci; ogni giorno ne verrà fuori uno, magari con extracomunitari nella parte dei cattivi, e la percezione che avrà la famosa "opinione pubblica" sarà di un incredibile crescita della delinquenza. Quindi, ecco che viene automaticamente creato il problema della sicurezza. "Abbiamo paura di andare in giro, abbiamo paura di stare in casa..." eccetera eccetera. Arriva la reazione della gente; vogliamo più sicurezza. Ed infine, arriva la soluzione, da parte delle stesse identiche persone che hanno creato il casino; più polizia e più esercito. In pratica, più controllo e meno libertà. Tutto come sempre...
Quelle "stesse persone", i padroni, non sono i politici, quelli sono solo pupazzi. Non ditemi che Alfano, Gasparri e la Gelmini sanno scrivere dei decreti o delle leggi, dai... Parlo degli uomini dietro le quinte, nascosti, che prendono tutte le decisioni più importanti. Ormai sapete come la penso...
Ecco il piano più grande; la gente si incazza e loro mettono più polizia ed esercito in città, in modo da soffocare le rivolte, con il falso pretesto della sicurezza. Non potrebbero fare una cosa del genere normalmente; prima ci vuole un problema, bisogna crearlo. Allora potrai fare quello che vuoi.
Meno giustizia -> più delinquenti -> meno sicurezza -> più forze dell'ordine -> più ribellioni represse -> più controllo -> meno ribellioni.

Questo, secondo me, è il vero fine ultimo di questo processo di depotenziamento dell'apparato di giustizia, di cui la legge sulle intercettazioni ne è parte. Non sarà l'ultima; sono assolutamente convinto che i prossimi mesi e i prossimi anni vedranno il compimento di altri piccoli passi verso questa direzione.
Vediamo se c'ho azzeccato...

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